Settare al meglio le impostazioni personalizzabili e spegnere i moduli non necessari dello smartphone può contribuire ad aumentare la durata della batteria: vediamo alcuni consigli per risparmiare sul consumo energetico.
In articoli precedenti abbiamo avuto modo di parlare molto delle batterie degli smartphone, anche spiegando il motivo per cui la capacità delle batterie al litio di garantire una certa autonomia si riduca nel tempo. Abbiamo visto anche perché le batterie degli smartphone potrebbero scaricarsi più rapidamente in ambienti freddi e consigliato soluzioni per allungare il ciclo di vita delle batterie. In questo articolo, invece, andremo a riportare alcuni consigli su come settare al meglio le impostazioni e le numerose opzioni che gli smartphone mettono a disposizione per ridurre il consumo energetico e quindi provare a far durare di più la carica delle batterie tra una ricarica e l’altra.
Molti dei consigli che andremo a vedere sono proposti dalla stessa Google, la società dietro allo sviluppo del sistema operativo mobile Android, nella sua pagina di supporto raggiungibile all’indirizzo web support.google.com/pixelphone/answer/6090612 che si concentra sui dispositivi Pixel, però possono valere per gran parte dei dispositivi Android. Consigli che si possono poi trovare condivisi anche da Samsung, principale fornitore di smartphone Android nel 2023, nella sua pagina di supporto raggiungibile all’indirizzo web www.samsung.com/it/support/mobile-devices/consigli-pratici-per-ottimizzare-la-durata-della-batteria-dei-telefoni-galaxy/.
Viene da sé che meno attività si fanno svolgere allo smartphone e meno il telefono consuma energia. Perciò è bene disattivare tutte quelle cose che non si utilizzano, a partire dagli strumenti accessibili dal pannello rapido, quello che si apre strisciando il dito dal lato superiore dello schermo verso il basso.
Risparmiare batteria sullo smartphone: pratici e utili consigli
Partiamo dalle connessioni, perché i moduli che non si utilizzano è bene spegnerli. Se non si utilizza il WiFi, perché magari in casa o in ufficio non si usa, meglio spegnerlo per evitare che lo smartphone sia sempre alla ricerca di una rete nelle vicinanze. Inoltre, se non si ha un piano dati mobile con il proprio operatore di rete sarebbe meglio disattivare la ‘Connessione dati‘, anche per non pagare la connessione a consumo.
Con WiFi e connessione dati disattivati, tuttavia, si è offline. Può non essere per forza sbagliato: si può abilitare il WiFi o la connessione dati solo quando serve. Chi non ha bisogno di essere ‘sempre connesso’ è libero di fare questo. In ogni caso, nei limiti della disponibilità, una connessione WiFi sarebbe da preferire ad una connessione dati in termini di consumo energetico. Infatti, il dispositivo ha bisogno di più energia per connettersi ad una rete mobile esterna e lontana chissà quanti chilometri rispetto allo ‘sforzo’ da compiere per connettersi ad una rete WiFi che solitamente è accessibile dal router presente in casa.
Allo stesso modo, quando non serve si può disattivare il Bluetooth come pure il GPS (‘Posizione’). Tuttavia, è anche vero che ci sono delle applicazioni che per funzionare richiedono questi moduli attivati, per cui si possono disattivare solo in situazioni limite in cui si ha necessità che il telefono abbia batteria sufficiente per fare e ricevere telefonate o inviare e ricevere SMS. Se, per esempio, si possiede uno smartwatch non si può disattivare il Bluetooth, altrimenti non si ricevono più le notifiche del telefono sull’orologio.
Modalità Offline/Aereo solo quando necessario
Chi desidera rimanere sempre connesso e dispone in casa di una rete WiFi, e magari anche in ufficio, così come di un’offerta mobile con il proprio operatore che include Giga, può tenere attivi sia ‘WiFi’ che ‘Connessione dati’. I telefoni moderni, infatti, sono in grado di passare automaticamente da una connessione WiFi alla rete dati a seconda della disponibilità e della qualità della rete. Questo, naturalmente, quando non si corre il pericolo che la batteria si scarichi prima del necessario.
Se, per esempio, si è in viaggio e il telefono sta per scaricarsi ma si vorrebbe mantenerlo in ‘vita’ fino all’arrivo, almeno per effettuare e ricevere telefonate in caso di bisogno, per ridurre il consumo di batteria è bene disattivare WiFi e connessione dati. Questo perché il WiFi in auto non c’è (a meno che non si utilizzino dispositivi hotspot come accesso a internet) e anche disponendo di un piano dati che include Giga, è inutile che il telefono si connetta alla rete per internet se non si ha bisogno di internet.
Nei casi in cui non servono connessione di rete per comunicare, perché ad esempio si desidera utilizzare lo smartphone solo per scrivere o scattare fotografie, è possibile attivare la modalità Aereo (aka modalità ‘Offline’) perché, quando abilitata, disattiva tutte le connessioni di rete, tra cui chiamate, messaggi di test, accesso a internet, WiFi e Bluetooth.
Le impostazioni dello schermo per aumentare la durata della batteria
Come abbiamo già avuto modo di segnalare nel lontano 2018, per risparmiare sul consumo della batteria è consigliato attivare la Modalità Scura (Dark Mode) o Tema Scuro a seconda di come si chiama sul proprio smartphone. Google ha dimostrato come più è alto il livello della luminosità e più sono chiari i colori da riprodurre, maggiore è il consumo energivoro. In particolare, il bianco è il colore che fa consumare più batteria. Detto questo, un altro modo per risparmiare sul consumo della batteria è quindi tenere basso il livello della luminosità dello schermo.
A proposito di schermo, Google in passato ha anche confermato che maggiore è la frequenza di aggiornamento delle immagini sullo schermo, maggiore è il consumo della batteria. Ciò significa che uno schermo impostato con refresh rate a 90Hz consuma di più di uno schermo impostato a 60Hz. Fortunatamente, gli smartphone di ultima generazione, compresi quelli che promettono immagini super-fluide a 120Hz nei videogiochi, offrono una soluzione di frequenza di aggiornamento dinamica/adattiva che ottimizza in automatico il refresh rate, eventualmente permettendo anche di impostarlo su un valore fisso. Oltre al refresh rate, anche ridurre la risoluzione dello schermo può contribuire al risparmio energetico: cosa che però è possibile solo su limitati dispositivi Android.
Tra gli altri utili consigli, possiamo segnalare che sarebbe meglio disattivare gli sfondi/temi/wallpaper animati (o sfondi/temi/wallpaper dinamici) disponibili su alcuni device. Inoltre, sarebbe meglio ridurre al minimo il periodo in cui lo schermo rimane acceso dopo prima di entrare in standby dopo l’ultima interazione con esso: è possibile abbassare il tempo di ‘Spegnimento schermo’ impostando la prima opzioni della lista (Impostazioni > Schermo > Spegnimento Schermo), solitamente ’15 secondi’.
Always On Display utile ma attenzione
Restando nell’ambito dello schermo, anche la funzionalità chiamata Always On Display (AOD) che alcuni modelli di smartphone, tablet e smartwatch con pannello OLED offrono andrebbe disattivata per allungare la durata della batteria. Perché? Questa funzione serve per rendere sempre visibili sullo schermo alcune informazioni personalizzabili, che solitamente sono l’orario e le icone delle notifiche disponibili. Viene da sé che, anche accendendo pochi pixel del display, lo schermo ha bisogno di energia per mostrare le informazioni, quindi se si disattiva l’AOD è possibile ridurre il consumo energetico. Si tratterebbe comunque di un risparmio minimo.
Quando Samsung ha lanciato la sua serie di smartphone Galaxy S7 nel 2016, l’azienda ha riferito che l’Always On Display su questa gamma consuma circa l’1% di batteria ogni ora. Immaginiamo un consumo più o meno simile anche sugli smartphone più recenti. Come via di mezzo, sui dispositivi Android 9.0 o versioni successive che supportano l’Always On Display è possibile abilitare questa modalità per alcuni secondo al tocco dello schermo.
AOD è disponibile sui dispositivi con display Oled/Amoled e non LCD perché quest’ultima tecnologia farebbe consumare un sacco di batteria per mantenere anche solo l’orario visibile sullo schermo. Abbiamo più volte approfondito le differenze tra pannelli Oled e LCD, vi rimandiamo a questo articolo.
Nei casi estremi è possibile attivare il Risparmio Energetico
Infine, nelle situazioni in cui si ha bisogno che il telefono rimanga carico anche solo per telefonare o scambiare messaggi via SMS è possibile abilitare la ‘modalità di risparmio energetico‘ che, a seconda del dispositivo e delle personalizzazioni, si può abilitare con un tocco per disabilitare più moduli. Per esempio, su alcuni smartphone Samsung Galaxy nel momento in cui si attiva il risparmio energetico il telefono diminuisce del 10% la luminosità dello schermo, disattiva l’Always On Display, limita la velocità del processore al 70%. Inoltre, limita anche l’uso della connessione dati in background e la sincronizzazione de il controllo della posizione. Alcuni modelli di smartphone, poi, offrono anche la modalità di Risparmio Energetico Estremo o Risparmio Energetico Avanzato che va a limitare l’esecuzione di applicazioni non essenziali. Ed è possibile personalizzare quali applicazioni.