Arrestate 15 persone dalla Guardia di Finanza, impegnata a contrastare il fenomeno del pezzotto legato all’IPTV. La situazione.
La Guardia di Finanza si sta impegnando a contrastare il fenomeno del cosiddetto “pezzotto“, che permette di guardare canali a pagamento senza, però, effettuare abbonamenti. Sono finite in carcere, dunque, 15 persone che utilizzavano, in maniera illecita, i servizi IPTV. Anche se ci sono multe salate per i trasgressori il fenomeno, però, non accenna a fermarsi. Scopriamo, dunque, insieme la situazione che si è profilata negli ultimi tempi.
Un studio, condotto di recente, ha messo in dubbio l’efficacia legata alle sanzioni pecuniarie come deterrente per l’utilizzo illecito di servizi IPTV. La Guardia di Finanza sta dimostrando, in tal senso, il proprio impegno nell’applicare le norme grazie a una legge ad hoc, che stabilisce multe fino a 5.000 Euro per chi viola queste disposizioni.
Secondo quanto possiamo apprendere dalle ultime notizie apprendiamo che, in seguito a un’azione condotta nel 2024 dal Nucleo di Polizia Tributaria di Ancona, su 15 individui deferiti alla giustizia, 14 hanno optato per il processo con rito abbreviato e il venditore degli abbonamenti pirata ha proposto un accordo di patteggiamento.
Federico Bagnoli Rossi, presidente della FAPAV, esprime grande soddisfazione per gli ultimi sviluppi, sottolineando, in tal senso, un incremento nella percezione del rischio di commettere reati, come confermato anche dalle ricerche annuali condotte con Ipsos.
Tale aumento nella consapevolezza delle possibili conseguenze legali legate alle violazioni del diritto d’autore si deve all’incessante operato delle forze dell’ordine, sostenuto dall’organizzazione di Rossi e dalla vigile attenzione di enti istituzionali e titolari dei diritti, tutti impegnati a contrastare efficacemente ogni forma di violazione.
“Ci troviamo dunque davanti ad una crescita della percezione del reato, come già evidenziato anche dalle nostre indagini annuali condotte insieme ad Ipsos, e parallelamente ad un aumento della consapevolezza che compiere illeciti in violazione del Diritto d’Autore può costare”, ha spiegato il presidente della FAPAV, Rossi.
Ciò è possibile, come lui stesso sottolinea “grazie all’importante lavoro compiuto ogni giorno dalle Forze dell’Ordine, supportato anche dalla nostra organizzazione, rafforzato dalla grande attenzione che tutti gli organi istituzionali e i detentori dei diritti mostrano per contrastare in modo tempestivo ogni forma di illecito“.
Il termine “pezzotto” è un termine napoletano, utilizzato per riferirsi a servizi o prodotti piratati, contraffatti o comunque illegali, soprattutto per quel che concerne la visione di contenuti televisivi o cinematografici.
È, spesso, utilizzato per descrivere l’accesso illegale ai canali televisivi a pagamento tramite dispositivi modificati o software non autorizzati, come gli abbonamenti IPTV pirata.
Tali servizi, dunque, permettono agli utenti di vedere programmi TV, eventi sportivi, film e serie senza pagare abbonamenti ai fornitori di contenuti. In questo modo, dunque, utilizzando un pezzotto si violano sia il diritto d’autore, che le leggi sulla proprietà intellettuale.
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