Open Fiber, società dal 2017 impegnata nella realizzazione di una infrastruttura di rete a banda ultra larga in tutta Italia, ha riferito di avere raggiunto una copertura di 15,5 milioni di unità immobiliari al 31 dicembre 2022. E’ quanto emerso dal Bilancio d’esercizio 2022 approvato nei giorni scorsi dal Consiglio di Amministrazione dell’azienda, presieduto da Barbara Marinali.
Il dato di 15,5 milioni di unità è complessivo e comprensivo di 13 milioni di unità immobiliari raggiunte dalla rete in fibra ottica FTTH (Fiber-To-The-Home) di Open Fiber e di 2,5 milioni di unità immobiliari coperte dalla tecnologia FWA (Fixed Wireless Access). Nel primo caso, la fibra ottica arriva fino all’abitazione del cliente finale. Nel secondo caso, l’abitazione può essere raggiunta da una connessione ad Internet ad alta velocità wireless mediante l’installazione di una antenna che si collega alla antenna BTS di Open Fiber più vicina tramite rete mobile.
Sono passati circa due mesi e mezzo dal 31 dicembre 2022, dunque è presumibile che oggi, complessivamente, ci siano più di 15,5 milioni di unità immobiliari coperte dalla rete a banda ultra larga di Open Fiber.
Open Fiber si occupa solo di realizzare l’infrastruttura di rete, non si occupa di vendere servizi ai clienti finali. L’azienda affitta la sua rete agli operatori seguendo il modello di business wholesale only. A fine 2022, l’azienda conta circa 300 operatori partner. Nel momento in cui si scopre di abitare in una zona raggiunta dalla rete Open Fiber, è possibile fare riferimento al sito web dell’azienda (openfiber.it) per scoprire quali operatori sono disponibili per la commercializzazione di un’offerta internet.
Nel suo Bilancio consolidato relativo all’anno 2022, Open Fiber presenta ricavi per circa 470 milioni di euro, in crescita del 24% rispetto ai circa 380 milioni di euro registrati alla fine del 2021. Il complessivo di investimenti sostenuti dall’azienda nel 2022 ammonta a oltre 1,5 miliardi di euro.
A proposito di investimenti, Open Fiber nel 2022 ha dovuto sostenere dei costi per partecipare alla gara del Piano relativo al bando ‘Italia 1 Giga’ di Infratel Italia nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e per avviare i lavori negli 8 lotti che si è aggiudicata, che comprendono complessivamente 3.881 comuni distribuiti in nove regioni (Toscana, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Lombardia, Sicilia e Veneto).
Nelle Aree Bianche (comuni di piccole dimensioni, dove Open Fiber opera come concessionario pubblico), a fine 2022 l’azienda è riuscita a realizzare 57 chilometri di rete sui circa 88mila chilometri previsti dal progetto. In queste aree, la commercializzazione dei servizi risulta già aperta in 4.700 comuni (dei quali 3.300 raggiunti da una rete FTTH). Nelle Aree Nere (città di grandi e medie dimensioni), Open Fiber ha aperto la commercializzazione dei servizi in 238 città. A fine 2022, complessivamente, più di 2,3 milioni sono i clienti attivi su rete di Open Fiber.
Nel 2022, Open Fiber ha creato il consorzio Open Fiber Network Solutions assieme con il Gruppo Autostrade per l’Italia, con l’obiettivo di assumere e formare figure professionali specializzate nella costruzione di infrastrutture di telecomunicazioni in fibra ottica. Oltre 500 risorse, tra interne ed esterne, erano impiegate al 31 dicembre 2022.
Infine, il Consiglio di Amministrazione di Open Fiber ha approvato anche il terzo Report di Sostenibilità dell’azienda, nel quale la società descrive i propri impegni in ottica di sostenibilità. A tal riguardo, ricordiamo che l’azienda ha annunciato nelle scorse settimane di avere ottenuto la certificazione ESG (Environmental, Social, Governance) per come gestisce i temi Ambientali, Sociali e di Governance. Prima ancora, all’inizio di quest’anno, l’azienda ha avviato il suo progetto ‘Open Fiber Green‘, condiviso con Infratel, con il quale ha previsto l’installazione di pannelli fotovoltaici nei propri siti tecnologici sparsi sul territorio italiano.