Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi il 31 agosto 2020 con la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato l’accordo con KKR Infrastructure e Fastweb relativo alla costituzione di FiberCop, la NewCo con la rete secondaria di TIM (dall’armadio di strada alle abitazioni dei clienti) e la rete in fibra sviluppata da FlashFiber, la joint-venture partecipata da TIM (80%) e Fastweb (20%). Il Consiglio ha anche espresso soddisfazione per la recente firma di un protocollo d’intesa con Tiscali. Il CdA di TIM ha inoltre esaminato e approvato la lettera d’intenti con CDP Equity finalizzata ad integrare FiberCop nel più ampio progetto di costituzione di una società della rete unica nazionale. Il Cda ha dato mandato all’Amministratore Delegato, Luigi Gubitosi, di sottoscrivere l’intesa.
FiberCop
L’accordo con KKR Infrastructure e Fastweb è il primo passo per la realizzazione di una società della rete digitale italiana in fibra, che rappresenta un punto di svolta per le telecomunicazioni dell’Italia. FiberCop consentirà a TIM, Fastweb e agli altri operatori di co-investire completando i piani di copertura in fibra nelle aree nere e grigie d’Italia e accelerando l’adozione dei servizi Ultra-Broadband (UBB).
A conferma dell’apertura del progetto, in questi giorni TIM ha sottoscritto con Tiscali un Memorandum of Understanding per definire i termini di una partnership strategica con oggetto lo sviluppo dell’infrastruttura ultra-broadband attraverso la partecipazione economica di Tiscali al progetto di co-investimento in FiberCop.
FiberCop sarà da subito dotata di un asset di rete che già oggi offre collegamenti UBB all’85% della popolazione grazie alle tecnologie FTTC e FTTH; la società proseguirà la copertura FTTH, con velocità di connessione di 1 Gbps, con l’obiettivo di raggiungere, entro il 2025, il 76% delle unità immobiliari delle aree grigie e nere, corrispondenti ad una copertura del 56% delle unità immobiliari tecniche del Paese. Nelle aree bianche TIM proseguirà l’intervento di copertura UBB già in corso. La rete in fibra sarà realizzata dalla NewCo sulla base del modello di coinvestimento aperto all’ingresso di tutti gli altri operatori, secondo quanto previsto dal Codice europeo delle Comunicazioni Elettroniche.
La nuova società – di cui TIM deterrà il 58%, KKR Infrastructure il 37,5% e Fastweb il 4,5% – offrirà servizi di accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra a tutti gli operatori del mercato. FiberCop sfrutterà l’infrastruttura in fibra già posata da FlashFiber, senza duplicazione di investimenti e con la massima efficienza, promuovendo allo stesso tempo la concorrenza. TIM sarà il fornitore esclusivo per la costruzione e la manutenzione delle reti e fornirà ulteriori servizi a FiberCop che avrà una struttura snella con meno di 100 dipendenti. L’operazione permetterà un’accelerazione del passaggio dei clienti da rame a fibra e contribuirà alla riduzione del digital divide in Italia.
TIM ha accettato l’offerta vincolante di 1,8 miliardi di euro da parte di KKR Infrastructure, che acquisterà il 37,5% di FiberCop, sulla base di un enterprise value di circa 7,7 miliardi di euro (equity value 4,7 miliardi di euro), mentre Fastweb avrà il 4,5% di FiberCop a seguito del conferimento del 20% attualmente detenuto in FlashFiber.
Si prevede che FiberCop avrà un EBITDA di circa 0,9 miliardi di euro ed EBITDA – CAPEX positivi a partire dal 2025 e non richiederà iniezioni di capitale da parte degli azionisti.
L’apporto di risorse finanziarie che deriva dall’ingresso di KKR Infrastructure in FiberCop darà un ulteriore contributo al rafforzamento della struttura patrimoniale del Gruppo TIM.
La chiusura dell’operazione è prevista entro il primo trimestre del 2021, una volta ottenute le autorizzazioni delle Autorità competenti.
Lettera d’intenti per la fusione tra FiberCop e Open Fiber
Il CdA di TIM ha approvato e dato il via libera alla firma di una lettera d’intenti con CDP Equity (CDPE) finalizzata alla realizzazione del più ampio progetto di rete unica nazionale (AccessCo) attraverso la fusione tra FiberCop e Open Fiber. TIM deterrà almeno il 50,1% di AccessCo e attraverso un meccanismo di governance condivisa con CDPE sarà garantita l’indipendenza e la terzietà della società. A tal proposito sono previsti meccanismi di maggioranze qualificate e regole di controllo preventivo. Per definire i valori degli asset destinati a confluire in AccessCo – e le relative quote di partecipazione nella società – le parti incaricheranno valutatori terzi per avviare i relativi processi di due-diligence relativi a FiberCop e Open Fiber. Prima della fusione si prevede che TIM conferisca in FiberCop un ulteriore ramo d’azienda che consiste nella rete primaria funzionale alle attività operative di FiberCop.
Il processo di due-diligence è atteso entro la fine dell’anno nell’ottica di raggiungere un eventuale accordo di fusione non oltre il primo trimestre del 2021.
La chiusura dell’operazione è condizionata alle autorizzazioni delle Autorità competenti.