Vodafone ha annunciato il 20 febbraio di aver iniziato a sperimentare un sistema per il controllo e la sicurezza del traffico dei droni che sfrutta la tecnologia dell’Internet of Things (IoT) 4G per la protezione degli aeromobili dal rischio di collisioni e prevenire attacchi hacker in luoghi sensibili come aeroporti, prigioni e ospedali.
Da una analisi fatta dal progetto SESAR (Single European Sky Air Traffic Management Research) è emerso che entro il 2050 nelle aree più densamente popolate dell’Unione europea si registreranno ogni anno più di 250 milioni di ore di volo di droni, sette volte quelle cumulative effettuate ogni anno dai velivoli convenzionali con equipaggio a bordo.
I droni civili commerciali sono troppo piccoli per essere tracciati dai radar, quindi sono un rischio per la sicurezza dei piloti, soprattutto nelle vicinanze di campi d’aviazione e aeroporti. Risulta poi che i droni vengono utilizzati per attività criminali come il contrabbando di droga e la consegna di beni di contrabbando dentro i confini delle carceri, mentre i servizi di sicurezza e intelligence temono che i terroristi possano utilizzare i droni per compiere attacchi utilizzandoli per trasportare cariche esplosive.
Vodafone per la sicurezza e il monitoraggio dei droni ha messo a punto il primo Radio Positioning System (RPS) per droni, che si serve di un modem 4G e una SIM integrati nei dispositivi, e rispettano gli obiettivi dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), attualmente impegnata nello sviluppo di nuove regole paneuropee per regolamentare l’utilizzo dei droni.
Il Radio Positioning System (RPS) di Vodafone consente il monitoraggio in tempo reale del drone (con un margine d’errore che non supera i 50 metri), il controllo over-the-horizon e oltre la linea visiva da parte dell’operatore (riduce il rischio di incursioni accidentali del drone quando l’operatore lo perde di vista), il geofencing protettivo (per l’atterraggio automatico o il ritorno dall’operatore), l’intervento di emergenza remoto, e l’identificazione elettronica basata su SIM e la registrazione del proprietario.
Vodafone – drone con RPS
La sicurezza viene garantita dai sistemi delle reti mobili 4G collaudati come la crittografia end-to-end e over-the-air dalla SIM alla stazione base. Vodafone garantisce che è piu’ difficile hackerare o falsificare i dati di localizzazione RPS rispetto ai dati GPS, e che la connessione dati utilizzata per controllare il drone una maggiore resilienza e più feedback in tempo reale over-the-horizon per l’operatore.
In occasione di un test preliminare effettuato alla fine del 2017, Vodafone attraverso la propria rete 4G ha potuto controllare un drone X-UAV da 2 chilogrammi con un’apertura alare di 1,3 metri, trasmettendo un feed video HD in tempo reale e dati di volo tra cui velocità, posizione RPS e coordinate GPS.. Il test si è svolto lungo una rotta di 32 chilometri intorno alla città spagnola di Isla Mayor, vicino a Siviglia. Per il monitoraggio e il controllo a distanza di un numero elevato di droni, l’RPS Vodafone è stato combinato con algoritmi di Intelligenza Artificiale, anche questi sviluppati da Vodafone.
L’operatore ha reso pubblici la ricerca sull’RPS e la relativa proprietà intellettuale rinunciando ai diritti di licenza per il suo riutilizzo, cosi’ da accelerare il processo di sviluppo della sicurezza dei droni e di innovazione della geolocalizzazione. Vodafone prevede di condurre altri test per tutto il 2018 in Spagna e Germania, con l’obiettivo di rendere il sistema disponibile per uso commerciale a partire dal 2019. Vodafone punta anche a rendere la tecnologia su cui si basa l’RPS utilizzabile, in futuro, per potenziare la funzionalità di altri dispositivi IoT, dalle etichette per i bagagli alle biciclette.
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