Le diffide oramai non bastano, il Codacons ha deciso che servono "multe milionarie" contro gli aumenti delle tariffe degli operatori telefonici in vista del ritorno alla fatturazione mensile, da qui la decisione di presentare a breve dalla Associazione il ricorso al Tar.
Commentando la diffida dell’Agcom a Tim, Wind Tre, Vodafone, Fastweb e Sky per “non aver rispettato le prescrizioni in materia di chiarezza, trasparenza e completezza delle informative”, il Codacons ritiene che diffide come quella dell’Agcom ormai servono a ben poco, in quanto non hanno "effetti deterrenti contro comportamenti lesivi dei diritti dei consumatori" ha dichiarato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, secondo cui "ciò che serve sono multe milionarie in grado di arrecare un reale danno agli operatori delle telefonia e che abbiano una efficacia nell’interesse degli utenti, e iniziative come quella del Codacons che ha deciso di ricorrere al Tar del Lazio contro gli aumenti delle tariffe telefoniche che scatteranno ad aprile”.
Il Codacons si è quindi impegnato, come comunicato in data 16 febbraio 2018, a ricorrere ai giudici del Tar per impedire "un danno da miliardi di euro ai consumatori italiani, che da aprile si ritroveranno in bolletta aumenti delle tariffe ingiusti, applicati per recuperare i mancati introiti delle bollette a 28 giorni".
Per chi non sa di cosa si sta trattando, da sapere che marzo/aprile gli operatori torneranno alla fatturazione ogni 30 giorni (o mensile) da quella attuale ogni 28 giorni (o 4 settimane) mantenendo invariata la spesa annuale, di conseguenza il costo di rinnovo aumenterà dell’8,6% rispetto a quando la fatturazione era già mensile prima del passaggio a quella ogni 28 giorni. In questo modo, gli operatori si adegueranno a quanto previsto dalla Legge italiana ma potranno comunque far pagare agli utenti quanto pagano oggi con la fatturazione ogni 4 settimane che, di fatto, garantisce "la tredicesima" agli operatori.
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Codacons prevede class action che coinvolgera’ 40 milioni di linee telefoniche
Codacons ha inoltre annunciato l’arrivo di una class action contro le compagnie telefoniche, quella che è stata definita dall’Associazione "la più grande class action mai intentata in Italia per conto di milioni di utenti danneggiati". Sono state già avviate le pratiche per valutare una azione risarcitoria di massa contro le compagnie telefoniche per il caso delle fatturazioni a 28 giorni e i conseguenti aumenti delle tariffe dell’8,6% dal prossimo aprile.
“In attesa che il Tar del Lazio si pronunci il prossimo 31 ottobre sui rimborsi spettanti agli utenti per le illegittime bollette a 28 giorni, si apre il caso degli aumenti delle tariffe telefoniche praticate agli utenti, con le compagnie che hanno annunciato a partire dal prossimo aprile rincari dell’8,6%" ha spiegato il presidente Carlo Rienzi.
Accogliendo l’esposto presentato il 24 gennaio dal Codacons, l’Antitrust ha aperto una istruttoria per verificare la possibile esistenza di una intesa tra operatori telefonici volta a restringere la concorrenza. Se confermato il cartello a danno dei consumatori, il Codacons promuoverà una class action che coinvolgerà 28 milioni di linee telefoniche fisse e oltre 12 milioni di abbonamenti SIM oggi attivi in Italia.
“Le compagnie telefoniche devono immediatamente ritirare gli aumenti delle tariffe annunciati da aprile, in caso contrario dovranno affrontare una mega class action che rischia seriamente di intaccare le loro casse, a differenze delle sanzioni dell’Agcom la cui entità non scalfisce affatto i bilanci degli operatori telefonici" ha aggiunto Rienzi.
Gli operatori si difendono spiegando che il costo annuale per i clienti non va ad aumentare quando torneranno alla fatturazione mensile, in quanto la spesa annuale va a dividersi da 13 a 12 mensilità, motivo per il costo per rinnovo viene aumentato. Gli utenti pagheranno quanto pagano oggi con la fatturazione ogni 4 settimane in un anno (qualcosa in piu’ o qualcosa in meno dipenderà dagli arrotondamenti dei costi annuali diviso 12 anzhcè 13). Tuttavia, quando è stata chiesta la Legge per obbligare gli operatori a fatturare ogni mese invece che ogni 28 giorni il piano era quello di ripristinare le tariffe di quando la fatturazione era già mensile, prima dell’introduzione del ciclo ogni 4 settimane, mentre gli operatori dal prossimo marzo/aprile al posto di ripristinare i canoni precedenti come sopra spiegato adegueranno il costo annuale dividendolo per 12.