Il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato che nelle aree bianche (prive di reti ultra broadband, dove gli investitori privati non intendono investire nei prossimi tre anni) di sei regioni italiane interessate dal primo bando Infratel (Abruzzo, Molise, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Veneto) la banda ultralarga viaggerà quasi totalmente ad una velocità di oltre 100 Megabit (Mbps), ponendo fine cosi’ alla distinzione tra zone a 100 Megabit e zone a 30 Megabit.
Il piano è stato presentato il 20 aprile nel corso di un tavolo di coordinamento riunitosi presso il MiSE con i rappresentanti delle sei Regioni che hanno vinto il bando – Abruzzo, Molise, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Veneto – dove i cittadini dovrebbero "presto" iniziare a vedere i lavori per le strade della propria città di stesura della fibra fino a casa grazie all’offerta di Open Fiber, che si è aggiudicata tutti e 5 i lotti del bando per garantire una velocità di oltre 100 Megabit a più di 4 milioni di unità immobiliari (da 1,5 milioni previste all’inizio) rispetto ai circa 4,6 milioni di unità immobiliari interessate dai lavori.
Open Fiber si occuperà di effettuare il collegamento in fibra ottica, lasciando al cliente finale la libertà di scegliere l’operatore abilitato alla fruizione dei nuovi servizi disponibili con la banda ultralarga. Ad oggi, l’elenco degli operatori TLC che hanno deciso di utilizzare la rete 100% in fibra ottica di Open Fiber comprende Tiscali, Vodafone, Wind Tre e Fastweb.
Inoltre, nelle aree di intervento definite dal bando facoltative (le cosiddette case sparse), che interessano 65 comuni per un totale di 609.752 unità immobiliari, la banda ultralarga arriverà per un/terzo a oltre 100 Mega e per due/terzi a 30 Mega. Purtroppo (ma per fortuna poche) resteranno non coperte 30 mila unità immobiliari, pari allo 0,66% del totale.
L’incontro con i rappresentati delle sei regioni coinvolte dal progetto ha permesso di fare il punto sullo stato dell’arte dopo l’esito della gara e di definire le prossime mosse, con l’obiettivo comune di rendere più veloce possibile la fase dell’implementazione nel corso della quale gli enti locali hanno un ruolo importante per evitare intoppi burocratici e organizzativi che, spesso, sono il motivo per cui la stesura della fibra e l’inizio della commercializzazione delle offerte richiedono tempi lunghi.
Il bando è stato approvato, quale è la prossima fase? Dopo l’accordo raggiunto in sede di Conferenza Stato Regioni e gli accordi di programmi con le singole Regioni, ora progressivamente si firmeranno le convenzioni con i comuni e le province coinvolte dal bando che dovrebbero velocizzare i permessi per la realizzazione dei lavori. A controllare che tutto proceda in rispetto delle regole e dei tempi, il MiSE e le Regioni monitorano questa fase per evitare che ci siano ritardi nella realizzazione dell’infrastruttura pubblica. Per questo, si è scelto di dare priorità a quei comuni virtuosi che sono pronti a facilitare la fase preparatoria dei lavori.
In base al primo bando di gara del valore di 1,4 miliardi di euro sono stati previsti 123 milioni per il Lotto 1 (Abruzzo e Molise), 232 milioni per il Lotto 2 (Emilia Romagna), 439 milioni per il Lotto 3 (Lombardia), 222 milioni per il Lotto 4 (Toscana) e 388 milioni per il Lotto 5 (Veneto). La banda ultra larga è destinata cosi’ ad arrivare in poco meno di 3.000 comuni italiani, coinvolgendo circa 6,5 milioni di cittadini, 3,5 milioni di unità immobiliari e oltre 500.000 sedi di imprese e pubbliche amministrazioni.
La rete in fibra realizzata da Open Fiber resterà di proprietà pubblica ma sarà data in concessione per 20 anni.
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