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Antitrust contro Flash Fiber di Telecom e Fastweb

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell’articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di Telecom Italia e Fastweb, società che hanno sottoscritto un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l. Ad essersi ‘lamentate’ di questo progetto sono state Wind Telecomunicazioni, Vodafone Italia ed Enel.

Flash Fiber è una joint venture costituita nel 2016 da TIM e Fastweb con l’obiettivo di accelerare la realizzazione dell’infrastruttura in fibra ottica in modalità FTTH, cioè fino alle abitazioni, nelle principali 29 città italiane già coperte in Fiber to the cabinet (FTTC) entro il 2020. Flash Fiber prevede di investire oltre 1 miliardo di euro entro il 2020. Fastweb in questa joint venture ha il potere di esprimere un veto, per effetto dei quorum rafforzati previsti dallo Statuto, sulle modifiche al business plan e/o sull’adozione di un nuovo piano industriale, nonché sui budget annuali. Fastweb non si qualifica come impresa comune a pieno titolo.

In data 14 settembre 2016 Telecom Italia e Fastweb hanno portato a conoscenza dell’Autorità la sottoscrizione di un accordo con il quale hanno costituito l’impresa comune cooperativa Flash Fiber. Il 16 novembre 2016 le suddette società hanno fornito ulteriori informazioni e i chiarimenti richiesti in merito alle caratteristiche, all’attività svolta e ai criteri di gestione dell’infrastruttura che Flash Fiber intende costruire. Il 29 luglio, il 5 agosto 2016 e il 23 gennaio 2017 sono pervenute segnalazioni da parte di Wind Telecomunicazioni, Vodafone Italia ed Enel, nelle quali le suddette società hanno lamentato le potenziali restrizioni concorrenziali derivanti dall’operazione in oggetto con particolare riferimento, fra gli altri, ai profili legati al coordinamento orizzontale fra le due società madri nel mercato wholesale e nel mercato retail.

"Nel contesto di profonda evoluzione tecnologica ed economica che sta interessando il settore delle telecomunicazioni su rete fissa" spiega l’Agcm, "l’accordo sottoscritto da Telecom Italia e Fastweb, per quanto promosso al fine dichiarato di consentire uno sviluppo più efficiente di infrastrutture tecnologiche innovative, potrebbe, al contempo, risultare potenzialmente idoneo a impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza nei mercati nazionali dei servizi di accesso all’ingrosso su rete fissa e dei servizi al dettaglio di telecomunicazioni a banda larga e ultralarga".

Secondo il Garante, il progetto Flash Fiber comporta un coordinamento tra Fastweb e Telecom Italia in scelte strategiche relative alle reti fisse a banda larga e ultra-larga rilevante al punto da poter ridurre la concorrenza.

Il procedimento istruttorio avviato dal Garante italiano serve per permettere di poter valutare tutte le argomentazioni e gli elementi dalle parti in ordine al rispetto delle condizioni su cui si fonda un’eventuale deroga ai sensi dell’art. 101.3 TFUE. TI e Fastweb sono operatori verticalmente integrati. Pertanto, secondo l’Agcm, "l’intesa deve essere valutata alla luce dei possibili effetti sulla concorrenza anche con riferimento al mercato a valle dei servizi di telecomunicazioni al dettaglio a banda larga e ultra-larga".

Nella giornata del 9 febbraio 2017 i funzionari dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno eseguito una serie di ispezioni nelle sedi delle società Parti del procedimento, ritenute in possesso di elementi utili ai fini dell’istruttoria avviata.

Lo stesso 9 febbraio, in una nota stampa, TIM ha comunicato di aver preso atto del provvedimento comunicato dall’AGCM avente ad oggetto l’avvio di un’istruttoria in relazione all’accordo di coinvestimento tra TIM e Fastweb, relativo alla società Flash Fiber. TIM dal canto suo ha comunicato la correttezza dei propri comportamenti e la validità del progetto industriale Flash Fiber che permetterà di accelerare la diffusione dei servizi in fibra FTTH nel rispetto degli obiettivi della Strategia Nazionale della Banda Ultralarga, aumentando la concorrenza e portando benefici ai consumatori. TIM si è detta disposta a collaborare con l’Autorità con trasparenza nel corso del procedimento.

Telecom Italia S.p.A. è una società attiva nell’installazione e nella fornitura di infrastrutture di telecomunicazioni, nonché nell’offerta dei relativi servizi. In particolare, TI è titolare della rete telefonica, sulla quale fornisce servizi al dettaglio ai consumatori finali e servizi di accesso all’ingrosso ad altri operatori che non possiedono una rete di accesso per raggiungere il cliente finale. TI fornisce servizi di telefonia fissa, mobile e satellitare, servizi di trasmissione dati e accesso a Internet, servizi di connettività, servizi di rete e accesso a infrastrutture, servizi connessi al commercio elettronico, creazione di siti web, offerta di soluzioni Internet/Intranet/Extranet alle aziende, vendita di spazi pubblicitari on-line e servizi multimediali. Nel 2015, il fatturato complessivo realizzato a livello mondiale dal Gruppo Telecom è stato di circa 20 miliardi di euro, di cui circa 14 miliardi derivanti da vendite in Italia.

Fastweb S.p.A. fornisce servizi di telecomunicazioni a banda larga e ultra-larga, rivolgendo la propria offerta sia alla clientela residenziale sia alla clientela affari ed è uno dei principali operatori concorrenti dell’ex monopolista. È anche attiva nel mercato dei servizi di telecomunicazione mobile, in qualità di operatore virtuale. Fastweb è controllata al 100% da Swisscom Italia S.r.l., a sua volta soggetta al controllo di Swisscom AG, una società con sede in Svizzera, che fornisce servizi di telecomunicazione per clienti residenziali e affari e rappresenta l’operatore incumbent del mercato elvetico. Nel 2015 FW ha generato ricavi per 1,736 miliardi di euro.

TI attualmente detiene la quota di mercato più elevata, pari al 39,6%. Fastweb è il secondo operatore in base alla spesa per servizi finali su rete a larga banda nel 2015, con una quota di mercato pari al 26,9%4 . La quota di mercato di Fastweb, in termini di spesa, è aumentata nel corso del periodo settembre 2015 – settembre 2016, manifestando una particolare vivacità concorrenziale proprio nel mercato dei servizi a banda larga e ultra-larga . Nel 2015 i ricavi dai servizi a banda larga hanno superato quelli derivanti dalla fornitura di servizi più tradizionali su rete fissa, con 4,9 miliardi di euro di spesa degli utenti finali.

Fastweb rappresenta un concorrente diretto di TI nei servizi di accesso all’ingrosso a banda larga e ultra-larga: è stato, infatti, tra i pochi operatori alternativi che, negli ultimi anni, hanno realizzato un investimento per estendere la copertura della popolazione tramite una rete di accesso in architettura FTTC, disponendo di un’infrastruttura di rete in fibra ottica di 7 ultima generazione, che oggi supera i 40.000 km ed è in continua espansione .

Agcm evidenzia, inoltre, che servizi wholesale sono offerti anche dal nuovo operatore Open Fiber S.p.A., società risultante dalla fusione di Enel Open Fiber S.p.A., Metroweb Italia S.p.A. e le società controllate da quest’ultima. Il controllo di OF è esercitato congiuntamente da Enel S.p.A. e CDP Equity S.p.A . OF è attiva nell’installazione, fornitura ed esercizio di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra ottica sull’intero territorio nazionale. OF si qualifica come operatore puramente wholesale.

Simone Ziggiotto

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