Sono tante le segnalazioni che riguardano una spiacevole situazione capitata a molti: cliccando erroneamente o meno alcuni banner pubblicitari da smartphone, ci si trova automaticamente abbonati a servizi premium. Servizi premium che in molti casi sono piuttosto scadenti e costano 5 euro a settimana se non di più.
Una pratica purtroppo molto diffusa che non accenna a diminuire. Nella maggior parte dei casi documentati dai nostri lettori, il sistema viene attivato da click su banner mentre in pochi casi il problema è sorto a causa di malware installati nel proprio smartphone.
Nel 2014, come riportato da Repubblica, sono stati truffati ben 500 mila utenti; un dato sicuramente in difetto se consideriamo che sarebbero circa 10 milioni gli utenti in Italia abbonati a questi servizi.
Poco è stato fatto dall’Antitrust che di tanto in tanto sanziona gli operatori con multe di qualche centinaio di migliaio di euro a fronte di un giro di affari stimato in ben 800 milioni di euro. L’ultima sanzione del 2015, di circa 5 milioni di euro suddivisi nei diversi operatori, non ha sortito particolari effetti.
Come è possibile trovarsi a pagare per un click?
Il metodo, come vi avevo documentato molti anni fa anch’io, di base è semplice da spiegare. A volte non serve nemmeno cliccare qualcosa da smartphone.
Basta cliccare un banner o aprire una determinata pagina web, per far scattare l’abbonamento.
Questo perchè il sistema ottiene il nostro numero dall’operatore stesso a seguito di un click o di una richiesta inviata da una applicazione e lo gira al servizio di turno che cosi invia la richiesta di addebito sulla quale non possiamo opporci in alcun modo.
Pensare di difendersi da questo fenomeno non cliccando i banner è difficilmente applicabile perchè spesso questi banner sono creati ad arte per invogliare a cliccare se non addirittura per estorcere il click.
Per eliminare il problema alla radice, basta una semplice telefonata.
Con Tre basta chiamare il 133 (utenti privati) o 139 (utenti business) chiedendo la disattivazione dei servizi a pagamento (detto barring).
Una volta confermata la disattivazione, riceverete un Sms che vi informerà che la vostra utenza non è più abilitata ai servizi premium.
E’ possibile bloccare le chiamate e gli addebiti a sovrapprezzo anche tramite l’applicazione Tre o l’area self service presente nel sito dell’operatore.
Con Tim è possibile bloccare i servizi premium chiamando il 119.
Con Wind è possibile bloccare i servizi premium chiamando il 155 oppure tramite l’applicazione MyWind o il sito operatore.
Il blocco dei servizi Wind è selettivo; potrete infatti chiedere il blocco per tutti i servizi o solo alcune numerazioni. Nello specifico:
– numerazioni 899 (usate spesso nei servizi di assistenza clienti)
– numerazioni 4xx
– servizi a sovrapprezzo
In questo si consiglia di lasciare operativo l’accesso ai numeri 899 usati di solito per l’assistenza e dai costi contenuti ( di soluti 10-20 centesimi al minuto).
Con Vodafone è possibile bloccare i servizi premium chiamando il 191 oppure direttamente dal sito dell’operatore tramite il sito ufficiale o l’applicazione Vodafone.
Per i nuovi clienti (dato non confermato), il blocco dei numeri è bloccato d’ufficio da Vodafone. In questo caso, gli utenti interessati ad usare numeri o servizi a sovrapprezzo dovranno inviare un apposito modulo via fax.
Postemobile, nota di demerito, è l’unico dei principali operatori a richiedere addirittura la forma scritta. Sarà infatti obbligatorio inviare un fax o una raccomandata per richiedere il blocco dei servizi a sovrapprezzo. Una situazione piuttosto sconcertante.
Per farlo dovrete scaricare il modulo disponibile qui , stamparlo, compilarlo e quindi inviarlo via fax o posta cartacea.
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