Censis: Italia digitale in ritardo, poca copertura ultratecnologica

2 su 10 cittadini europei di 16-74 anni non ha mai usato un pc, dice il Rapporto Censis 2014. Se nei progetti strategici dell'Italia c'è il raggiungimento di una copertura a 30Mbps su tutto il territorio, nel 2013 solo il 21 per cento delle famiglie ne ha usufruito.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Giunto alla 48a edizione, il Rapporto Censis prosegue l’analisi e l’interpretazione dei più significativi fenomeni socio-economici del Paese in questo 2014 che sta per concludersi, individuando i reali processi di trasformazione della società italiana. Il rapporto è composto da una seconda parte, "La società italiana al 2014", in cui vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno ormai al termine. In un’altra parte del rapporto, vengono presentate le analisi per settori: la formazione, il lavoro, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, il governo pubblico, la sicurezza e la cittadinanza.

Il Rapporto Censis 2014 mette in luce che il 19% dei cittadini europei di 16-74 anni non ha mai usato un pc. A questo valore medio si avvicinano la Provincia autonoma di Bolzano (23%), l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia (28%), la Lombardia (29%). Valori peggiori si registrano al Sud: la maglia nera nella penetrazione dell’uso del pc spetta alla Campania (48%), ma anche Piemonte, Umbria (35%) e Lazio (30%) si segnalano con percentuali elevate.

L’Italia, continua il rapporto, sta accumulando ritardi anche sul fronte della modernità delle infrastrutture rispetto agli altri membri dell’Unione europea.

Se la banda larga ormai può vantare una diffusione in linea con i richiami di Bruxelles, sul fronte della velocità di connessione e sulla diffusione delle Nga (Next Generation Access) il quadro appare meno roseo. Se nei progetti strategici dell’Italia c’è il raggiungimento di una copertura a 30Mbps su tutto il territorio, e sulla metà addirittura l’implementazione a 100Mbps entro il 2020, nel 2013 solo il 21% delle famiglie ha potuto avvantaggiarsi di una copertura ultratecnologica. Per quanto riguarda lo standard delle connessioni, l’1% dei contratti è stipulato per una velocità pari o superiore a 30Mbps e lo 0% contempla una velocità di rete pari o superiore a 100Mbps, mentre la media europea segna un 5%.

Sul fronte della rete fissa, Telecom Italia sta realizzando (moooolto lentamenteeeee e con mooolta calmaaa) la rete NGAN (Next Generation Access Network) per offrire ai cittadini e alle realtà imprenditoriali locali servizi innovativi basati sulla tecnologia FTTCab (Fiber to the Cabinet), che permettono una connessione superveloce a 30 Megabit al secondo con prestazioni e livelli di servizio che migliorano nettamente l’esperienza della navigazione in rete. La tecnologia utilizzata da Telecom Italia potrà consentire in futuro collegamenti a velocità superiori, potenzialmente fino a 100 Megabit al secondo.

Ormai è dal 2012 che Telecom sta coprendo il territorio con la fibra per portare in ternet ad alta velocità nelle case degli italiani con la tecnologia VDSL (FTTCab), ma gli investimenti sono troppo pochi, le fasi di cablaggio sono molto lente e l’obiettivo è per il momento di raggiungere una copertura a 30Mbps su tutto il territorio, con il rischio che quando la copertura sarà completa la tecnologia sarà già superata. E poi non dimentichiamo le promesse che Telecom fa di alzare la velocità almeno a 50Mbps (per non parlare dei della velocità teorica di 100Mpbs che forse qualche famiglia riuscirà ad avere).

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