Il crollo del titolo di Telecom Italia in Borsa registrato dopo la presentazione del piano industriale 2024-2026 dell’azienda potrebbe invogliare altre aziende che operano nelle telecomunicazioni ad investire in TIM e non è da escludere il possibile interesse di Iliad dopo il suo fallito piano di acquisire Vodafone.
Alla fine dello scorso anno, Iliad Group ha presentato a Vodafone Group una proposta per fondere le aziende Iliad Italia e Vodafone Italia per creare un nuovo operatore competitivo in Italia. Proposta andata in fumo, considerando che il 15 marzo scorso Swisscom ha annunciato di avere stipulato accordi vincolanti con il Gruppo Vodafone Plc per acquisire completamente Vodafone Italia per andarla ad integrare con Fastweb nel 2025, mossa che rientra in un investimento di 8 miliardi di euro. Iliad non dovrebbe stare a guardare e, qualora fosse interessata a crescere in Italia, potrebbe farlo in altro modo.
Iliad Group potrebbe investire in Telecom Italia? La crisi del titolo potrebbe aiutare
Secondo un rapporto pubblicato sulla versione online de Il Giornale, ripreso da Il Sole 24 Ore, tra i media francesi starebbe circolando l’idea secondo cui Iliad potrebbe non escludere la possibilità di investire in Telecom Italia, così da rafforzare la propria presenza nel Bel Paese. Solo rumors al momento, niente di concreto a supporto di questa teoria che, comunque, tanto campata per aria potrebbe non essere. Infatti, settimana scorsa il titolo di TI in Borsa è crollato, dunque il prezzo delle azioni dell’azienda sarebbe sceso e potrebbe risultare allettante per operazioni interessanti. Queste dovrebbero però essere approvate dal Governo italiano, dal momento che è azionista di TIM per circa il 10% attraverso Cassa Depositi e Prestiti.
La caduta del titolo di TI a di Piazza Affari si è verificata subito dopo la presentazione da parte di Telecom Italia della sua Relazione finanziaria al 31 Dicembre 2023 e del suo piano industriale 2024-2026 ‘Free to Run‘ in occasione del Capital Market Day dello scorso 7 marzo. Al punto che TI si è trovata a rilasciare un comunicato integrativo per condividere delle specificazioni.
Iliad ha soldi per investire
Andando oltre alle voci, perché nel mondo delle telecomunicazioni se ne sentono parecchie e quelle che riguardano Telecom Italia vengono prontamente smentite, Iliad Group ha annunciato lo scorso 26 febbraio che la Freya Investissement, di Iliad e NJJ Holding (‘Freya’), ha stipulato un accordo vincolante con Kinnevik AB per acquisire circa il 19,8% di azioni di Tele2, tra i principali operatori nelle telecomunicazioni in Svezia, per un corrispettivo in contanti di circa 13,0 miliardi di corone svedesi (cifra che equivale a circa 1,16 miliardi di euro). L’accordo è ora soggetto ad approvazione delle autorità competenti e, se non ci saranno fermi, Freya diventerà l’azionista principale di Tele2 alla chiusura dell’operazione.
Il Gruppo Iliad ha riportato lo scorso 14 marzo di avere registrato un aumento dei ricavi del 10,4% a 9,24 miliardi di euro nell’intero anno 2023 e dell’11,3% nel quarto trimestre del 2023. La divisione francese ha registrato un aumento dei ricavi del 9,9% nel Q4 2023 superando per la prima volta la soglia dei 6 miliardi di euro. In Italia, invece, Iliad ha registrato una crescita dei ricavi pari al 14,5% nell’intero 2023 (con una crescita di 1,16 milioni di abbonati mobile e 98mila nuovi abbonati su rete fissa) e del 19,9% negli ultimi tre mesi dell’anno. La divisione polacca, invece, ha registrato una crescita dei ricavi pari al 13,1% guardando all’interno 2023 e del 10,2% nel Q4 2023.
Il panorama delle telecomunicazioni si appresta comunque a cambiare in Italia
Iliad Group potrebbe portare avanti una operazione a quella che ha riguardato Tele2 per acquisire azioni in Telecom Italia? Solo il tempo ce lo dirà. Di sicuro possiamo aspettarci delle novità nei prossimi mesi. Nel primo trimestre del 2025, per esempio, è prevista la chiusura dell’accordo vincolante stipulato tra Swisscom e il Gruppo Vodafone Plc che, salvo fermi imposti dalle autorità competenti, in Italia un operatore convergente nascerà dalla combinazione di infrastrutture mobili e fisse complementari di Fastweb e Vodafone con lo scopo di ridurre il digital divide e accelerare la trasformazione digitale del Paese. E’ importante precisare che per gli utenti non dovrebbe cambiare nulla, almeno per qualche anno, perché è prevista la stipula di un contratto di licenza tra la nuova società che nascerà e il Gruppo Vodafone per l’utilizzo del brand Vodafone in Italia per fino a 5 anni dopo la chiusura dell’operazione.