Con il numero crescente di auto a guida autonoma viene da chiedersi se siano più sicure di un autista umano: le prime risposte da uno studio.
Accanto a quella che può essere l’evoluzione naturale della propulsione, per le auto c’è anche la questione della guida autonoma. Come si comportano queste guide assistite nel traffico? Uno studio prodotto da Insurance Institute for Highway Safety e da Highway Loss Data Institute finalmente ha deciso di andare a guardare a quelli che sono i numeri in particolare delle auto a guida autonoma assistita parziale.
Ovvero quei sistemi di assistenza alla guida che non sostituiscono chi si trova dietro il volante ma che, per esempio, aiutano a mantenersi sulla carreggiata e a evitare di superare i limiti di velocità. Quanto sono affidabili? Quanto sono sicuri? E come ci si trovano gli automobilisti?
Come è stato svolto il test sulle auto a guida autonoma
Prima di passare a vedere quali sono stati i risultati è bene esaminare quali sono state le condizioni in cui è stato svolto lo studio. Sono stati presi in considerazione due modelli di autovettura con guida autonoma parziale: i modelli Nissan Rogue costruiti tra il 2017 e il 2019 e alcune BMW costruite tra il 2013 e il 2017.
Nissan monta il sistema proPILOT Assist mentre BMW chiama il suo sistema di aiuto alla guida Driving Assistant Plus. Per valutare la sicurezza di questi sistemi sono stati esaminati i report sugli incidenti diffusi dalle autorità e il tasso di scontri su aree con limiti entro i 60 km orari. Lo scopo finale dello studio era quello di vedere se il freno automatico di emergenza e il sistema di mantenimento della carreggiata confrontati con sistemi più avanzati producessero risultati peggiori. Quello che è saltato fuori è realmente interessante.
I risultati
Messi insieme tutti questi dati è emerso che, per esempio, le Nissan dotate di sistema ProPILOT Assist hanno un numero minore di incidenti nelle strade ad accesso ridotto o limitato rispetto alle vetture dotate solo di sistemi di frenata d’emergenza e di mantenimento della carreggiata e che queste vetture continuano ad avere un tasso inferiore anche su strade un po’ più trafficate.
Per quello che riguarda invece il sistema BMW non si è registrato un numero significativamente inferiore di incidenti rispetto alle auto dotate per esempio solo di mantenimento della carreggiata. Come sottolineano le conclusioni dello studio, al momento non è possibile stabilire se per esempio il numero minore di incidenti delle auto con sistema ProPILOT sia da attribuire effettivamente all’utilizzo del sistema.
E soprattutto si sottolinea come questi sistemi di guida autonoma parziale siano ancora al momento oggetto di utilizzo sbagliato da parte degli stessi automobilisti. L’auspicio è quello che vengano costruiti “con sistemi di sicurezza robusti per limitare gli utilizzi sbagliati”. Anche perché, la falsa sensazione di sicurezza che potrebbe venire dalla presenza di questi sistemi di guida autonoma parziale potrebbe invece avere un effetto contrario.