Netflix sembra davvero voler trasformare il panorama dello streaming. All’orizzonte ci sono cambiamenti per gli abbonamenti.
La piattaforma di streaming della grande N rossa sembra intenzionata a dare tutto il fastidio possibile ai suoi utenti. Alcune segnalazioni che sono cominciate ad arrivare attraverso i forum di reddit ci dicono che è arrivato quel famoso momento, che era in realtà già stato preannunciato. E anche se per ora i cambiamenti sembrano localizzati, abbiamo imparato che Netflix sperimenta e poi decide se e come implementare le novità anche negli altri mercati in cui si muove.
Cercando di fare un abbonamento su Netflix dall’Italia le offerte disponibili sono tre. C’è l’offerta standard con pubblicità a circa €5,50 al mese e una buona qualità di riproduzione audio e video, poi c’è l’offerta standard senza pubblicità a circa €13 al mese e poi c’è l’offerta premium a quasi €18 al mese, che garantisce la qualità di riproduzione massima e il numero più alto possibile di dispositivi per la riproduzione il download.
E ovviamente la versione premium non contiene spot pubblicitari. Ma in altre parti del mondo erano ancora disponibili quattro piani anziché tre. Tra lo standard con la pubblicità e lo standard senza pubblicità esisteva infatti un piano intermedio basic. Dal costo leggermente superiore allo standard con la pubblicità ma accettabile per chi non voleva vedersi interrompere la visione dagli spot. E questo piano ora non c’è più.
La questione degli spot pubblicitari all’interno dei servizi di streaming, che è qualcosa che sperimentiamo anche noi in Italia con ciò che è disponibile nel nostro Paese, è una questione tutt’altro che è chiusa, almeno per quello che riguarda le lamentele degli utenti. La riflessione che si continua a fare è infatti che non è possibile avere di nuovo spot pubblicitari anche per i servizi in abbonamento.
E il pensiero di molti, anche tra quelli che hanno commentato le foto che stanno circolando su reddit, è che se le grandi società vogliono infilare la pubblicità non possono poi pretendere che gli utenti paghino un servizio che si regge già sui milioni che gli spazi pubblicitari fatturano. E in questo discorso c’è anche chi infila il discorso della pirateria per bypassare completamente non solo la pubblicità ma anche il costo dell’eventuale abbonamento. Una pratica quest’ultima che di certo non è raccomandabile a nessun livello.
Eppure, per quanto si facciano sentire le voci di quelli contrari a questa situazione, i numeri di Netflix ci dicono che invece le persone pur di guardare le loro serie TV sono disposte a sorbirsi anche gli spot. A maggio di quest’anno, Netflix ha visto per esempio crescere proprio il numero degli utenti del piano con spot pubblicitari a un prezzo più contenuto fino a 40 milioni. La tecnica quindi del creare uno spazio più grande tra quello che è l’abbonamento con la pubblicità e quello che è il primo abbonamento disponibile senza pubblicità sembra effettivamente stare funzionando alla perfezione.
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