Google sta cambiando ancora YouTube. Una novità ti piacerà sicuramente, l’altra ti farà probabilmente impazzire.
Sembra proprio che Google abbia intenzione di cambiare ulteriormente l’esperienza degli utenti che decidono di utilizzare YouTube. Uno dei cambiamenti potrebbe essere visto come estremamente positivo. Ha a che fare con l’intelligenza artificiale e con quanto facilmente si possono spargere informazioni non veritiere. L’altro ha di nuovo a che fare con il vizietto che la società della grande G sembra aver preso ultimamente: la pubblicità.
YouTube consentirà il fact checking con le note
Se sei pratico di Twitter, il social che ora appartiene ad Elon Musk ha cambiato nome, da un po’ di tempo è dotato di qualcosa che si chiama community notes. Si tratta di commenti che gli utenti possono lasciare sotto i post per indirizzare meglio altri utenti. Le note della community servono per esempio a smascherare le pubblicità fasulle oppure a richiamare alle proprie responsabilitài content creator un po’ troppo creativi. Google sembra ora decisa a importare su YouTube questa filosofia aggiungendo le note di contesto ai video.
Per ora il progetto all’interno di YouTube si basa su valutatori esterni e non sui commenti di altri utenti. Agli utenti però viene chiesto, nel caso in cui incontrino un commento, di controllarlo e di verificare se lo trovano utile per comprendere meglio ciò che stanno guardando. Per ora il servizio di fact checking è attivo solo negli Stati Uniti per una fascia ristretta di utenti che stanno partecipando ai test. Nelle prossime settimane i test verranno allargati ad altri gruppi di utenti ma ancora solo negli Stati Uniti. È chiaro che se tutto andrà come deve, la funzione diventerà poi disponibile per tutti a livello globale.
La cattiva notizia? Potresti vedere (ancora) altra pubblicità
Abbiamo detto che avevamo una buona e una cattiva notizia per gli utenti di YouTube. La cattiva notizia è che la società della grande G sembra intenzionata ad aggiungere ancora altra pubblicità. La tecnica che dovrebbe essere utilizzata è quella di inserire gli spot lato server. Il che, nell’ottica di YouTube e di Google, dovrebbe servire a superare tutti i vari ad blocker che invece ripuliscono l’esperienza di quegli utenti che non ne possono più di spot pubblicitari ogni 3 minuti di video.
Ma inserire spot pubblicitari nello stream comporta anche che i timestamp, quindi l’individuazione dei vari blocchi di contenuto all’interno dei video, salterebbero completamente. La guerra di YouTube e di Google nei confronti di quei servizi e quei browser che offrono sistemi di blocco della pubblicità durante la visione dei video è una guerra che va avanti da moltissimo. Sembrava che l’ultima parola fosse stata proprio ai servizi che erano riusciti a bypassare tutti i nuovi blocchi pubblicitari.
La novità che è in fase di sperimentazione, e di cui YouTube volutamente non sta parlando, potrebbe invece riportare l’ago della bilancia a favore della piattaforma. Online c’è chi sottolinea che se la società non avesse moltiplicato gli spot pubblicitari per cercare di spremere gli utenti in tutti i modi possibili, tra questi rendere l’esperienza senza abbonamento Premium un disastro, non ci sarebbe stato nessun bisogno di ricorrere a sistemi per bloccare del tutto le pubblicità.