Il datore di lavoro può usare le telecamere per spiare i dipendenti? Scopriamo cosa dice la legge in questa fattispecie e come difenderci nel caso ci capiti una situazione del genere.
Il mondo del lavoro sta vivendo, almeno in Italia, una serie di criticità forti che vanno avanti ormai da parecchi anni. Se da un lato pare evidente la crisi occupazionale che regna in tanti settori, è altrettanto vero che in alcune zone del paese ci sono delle mansioni che non si riescono a coprire, nonostante i tanti tentativi di reclutamento che vengono effettuati dai datori di lavoro.
Le cause si possono ricercare in questo caso sia nella natura del lavoro richiesto, come per esempio quelli in alcuni settori ritenuti pesanti e logoranti (per esempio quello nei campi) come nella sede geografica, con alcune regioni che vengono viste ancora oggi poco gradite da tante persone che preferiscono attendere una nuova occupazione nel loro territorio più che spostarsi altrove (qui abbiamo descritto un altro divieto che riguarda i datori di lavoro).
Anche il rapporto del datore di lavoro con i dipendenti spesso rappresenta un grosso ostacolo nella ricerca dell’occupazione, soprattutto per quel che riguarda il settore privato dove a differenza di quello pubblico, ci sono dei rapporti interpersonali e spesso fiduciari che portano a determinare sia assunzioni che collaborazioni durature negli anni. Insomma, sono tanti gli elementi che si possono tirare in ballo per trovare delle risposte.
Una delle situazioni che riguardano questo rapporto tra dipendenti e datore di lavoro più dibattute è quella del controllo dell’attività del personale assunto, sia singolarmente che in gruppo. E nello specifico si fa riferimento all’utilizzo di telecamere di sorveglianza per arrivare a questo scopo. E’ giusto, ci chiediamo, registrare i lavoratori mentre svolgono la loro attività lavorativa?
Senza girarci intorno e trovare delle giustificazioni che non esistono, possiamo tranquillamente dire che la legge vieta questa fattispecie, e che non può essere in nessun modo adottata, anche se c’è purtroppo chi continua a farlo, ribadiamo che la legge vieta espressamente al datore di lavoro di utilizzare degli strumenti, ad esempio le telecamere, per controllare se e come si sta lavorando (qui invece abbiamo raccontato una ipotesi assurda che si potrebbe verificare nelle nostre case).
Le telecamere infatti servono principalmente ad evitare furti esterni e quindi a tutelare la sicurezza del patrimonio aziendale. Anche in questo caso però, se attraverso le telecamere il datore di lavoro può controllare l’attività del dipendente, prima di installarle dovrà ottenere un’autorizzazione. Una precisazione: se il datore di lavoro sospetta che un suo dipendente rubi in azienda potrà installare temporaneamente delle telecamere per confermare o meno i sospetti e per prendere eventualmente dei provvedimenti nei confronti di quel dipendente.
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