Gemini è di certo un nome altisonante e degno di un progetto visionario. Ma perchè la IA di Google si chiama proprio così? La spiegazione.
Oltre a conoscere e riconoscere le caratteristiche dell’intelligenza artificiale di Google è interessante anche scoprire come nasce il suo nome. Perché la storia di come Gemini abbia finito col chiamarsi così ci dice anche più di qualcosa riguardo quello che Google vuole per il futuro.
Scegliere il nome di un progetto e di un prodotto è sempre difficile. Abbiamo imparato a riconoscere l’intelligenza artificiale di Google l’anno scorso. Durante l’evento Google I/O del 2023 Gemini ha infatti fatto la sua prima apparizione ma è diventata protagonista solo nell’evento di quest’anno. Sul blog ufficiale di Google, The Keyword, è stato ora pubblicato un lungo post che racconta la storia del perché il team Google DeepMind, altro nome che andrebbe analizzato da vicino, ha deciso di chiamare l’intelligenza artificiale Gemini.
All’inizio, Gemini non si sarebbe dovuta chiamare così. Il primo nome su cui il team sembrava gravitare era un altro nome spaziale: Titan, in onore di una delle lune di Saturno. Ma questo nome, racconta il co-technical lead del progetto Jeff Dean, non convinceva. Anche se l’idea di qualcosa che fosse legato allo spazio e alla mitologia era interessante.
Lentamente quindi l’attenzione si è spostata su qualcosa che potesse rappresentare meglio il duplice aspetto dell’intelligenza artificiale e la sua capacità di adattarsi alle varie situazioni. Da qui la scelta di Gemini. Gemini non è altro che il nome latino della costellazione dei Gemelli. Pescando un po’ nella storia è un po’ nell’astrologia ecco che Gemini prende forma.
Oltre ad essere ben rappresentato il duplice aspetto del nome, che sempre secondo Dean è anche un modo per tenere insieme il team Brain e il team DeepMind, Gemini è anche un rimando al programma spaziale americano. Programma spaziale che proprio nel progetto Gemini, quello degli anni tra il 1965 e il 1968, fu pioniere nel cercare di portare l’uomo sulla Luna.
Il progetto Gemini nacque infatti per cercare di mettere insieme ciò che gli americani erano riusciti a fare con il progetto Mercury e l’ambizioso nuovo progetto Apollo, quello che poi avrebbe nei fatti portato gli esseri umani a toccare il suolo lunare. Gemini era il nome del primo velivolo biposto con cui si svolsero i test che poi permisero di sviluppare il progetto Apollo. “Sono rimasto subito colpito dal nome perché lo sforzo monumentale di addestrare gli llm in un certo modo ricordava lo spirito del cercare di lanciare i razzi nello spazio” queste le parole di Oriol Vinyals, co-technical lead di Gemini. E per quanto il nome sia effettivamente accompagnato da storie di successo e di pionieri, c’è da dire che se come dicevano i romani il nome detta l’uomo, occorrerà stare molto attenti al momento in cui Gemini potrebbe mostrarci il suo altro lato.
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