Scopriamo insieme perché ogni tasto del tastierino telefonico emette un suono diverso: la storia e qualche curiosità.
Ogni tasto del tastierino telefonico emette un suono preciso, in quanto si avvale del sistema DTMF (Dual-Tone Multi-Frequency), metodo sviluppato negli anni ’60, assegna a ogni numero o simbolo una coppia specifica di frequenze audio, una alta e una bassa, che sono generate – in maniera simultanea – alla pressione di un tasto. Le centrali telefoniche rilevano tali frequenze per identificare con precisione i numeri digitati.
Il tastierino del cellulare sostituito dal touch
Il tastierino del cellulare ha avuto un ruolo molto importante nello sviluppo dei telefoni cellulari. Il layout del tastierino, in un primo momento, fu progettato per comporre i numeri e dei messaggi di testo. Tale layout, chiamato “3×4“, presenta i numeri da 1 a 9 organizzati in tre colonne e quattro righe, con il numero 0 posizionato al di sotto del 8.
Prima dell’avvento degli smartphone con tastiere QWERTY e dei sistemi di input predittivi, i tasti numerici erano utilizzati per digitare lettere: ogni tasto che corrispondeva a più lettere.
Ad esempio, il tasto 2 poteva essere premuto una, due o tre volte per selezionare “a”, “b” o “c”. Questo metodo, noto come input T9, permetteva una digitazione rapida anche se il numero limitato di tasti era limitato.
Un suono diverso per ogni tasto
Il DTMF fu ideato dalla compagnia telefonica statunitense AT&T negli anni ’50 come alternativa al sistema di selezione a impulsi tramite la ghiera rotante.
Con il successo del metodo di segnalazione MF nelle comunicazioni a lunga distanza, AT&T introdusse il DTMF per i propri clienti, introducendo un tastierino con tre colonne e quattro righe per i numeri da 1 a 9, lo 0, l’asterisco (*) e il cancelletto (#). Ai lati di quest’ultimo, inoltre, si trovavano i tasti speciali A, B, C e D, usati – in prevalenza – per controllare le reti interne delle compagnie telefoniche.
Il sistema DTMF utilizza – nello specifico – otto frequenze diverse, assegnate alle righe e alle colonne del tastierino, permettendo al telefono di generare due toni contemporaneamente, che sono, poi, decodificati dalla rete telefonica per determinare il tasto premuto. Ad esempio, la pressione del tasto 4 produce una combinazione di toni di 1209 Hz e 770 Hz, identificabile dalla compagnia telefonica.
I telefoni basati su questo sistema furono resi disponibili al pubblico il 18 novembre 1963, sotto il nome commerciale “Touch-Tone“.
Il sistema DTMF è lo standard per le telefonate, che mantiene il layout originale del tastierino, permettendo, inoltre, anche l’utilizzo di codici speciali per varie funzioni, come il blocco delle chiamate e la navigazione nei menu telefonici di assistenza.
Oggigiorno, come vi dicevamo, il tastierino nei cellulari è stato sostituito dal touch, mediante il quale si effettuano tutte le operazioni disponibili sullo smartphone.