La popolare piattaforma di ecommerce Temu violerebbe molte regole nell’UE. Associazioni pronte all’azione legale.
Se hai mai fatto acquisti su Temu sai come la piattaforma cerchi di stuzzicare il tuo portafoglio con offerte che appaiono a getto continuo e in ogni punto dell’app. Adesso alcune delle pratiche un po’ più aggressive del colosso cinese sono sotto la lente dell’Unione Europea, a seguito di alcune segnalazioni di associazioni di consumatori di vari Paesi dell’UE. A queste segnalazioni si unisce anche la possibilità che la piattaforma abbia violato altre norme del cosiddetto DSA, Digital Services Act, europeo.
Ciò che diverse associazioni dei consumatori europee rimproverano alla piattaforma di e-commerce cinese è una violazione a diversi pilastri legislativi. Il BEUC, sigla che racchiude proprio le varie associazioni dei consumatori dei Paesi che fanno parte dell’Unione, ha inviato alla Commissione Europea un esposto che si accompagna ad altri esposti nazionali depositati in almeno tre Paesi.
Le accuse ruotano tutte intorno al fatto che la piattaforma impedirebbe nei fatti ai clienti di fare scelte realmente informate. Questo viola il Digital Services Act. Tra le infrazioni c’è quella di non riuscire a fornire informazioni chiare e trasparenti sui venditori che operano sulla piattaforma. In più non c’è una pagina che chiarisca come funziona il sistema dei prodotti consigliati, un’altra delle regole previste dal DSA. Non è la prima volta che Temu finisce nel mirino delle associazioni dei consumatori e non è la prima volta che finisce nel mirino anche fuori dall’Unione Europea.
Insieme alle lamentele delle associazioni dei consumatori, che per esempio riguardano anche il modo in cui Temu cerca di convincere gli utenti ad acquistare facendo leva sulla cosiddetta FOMO, c’è la questione che riguarda le dimensioni della piattaforma stessa.
Sempre secondo quanto stabilito dal DSA infatti, quando gli operatori online superano una certa dimensione vengono inseriti in una lista apposita. In questa lista, per esempio, sono ora presenti Shein e AliExpress insieme ad Amazon, Zalando, Google Shopping. La lista comprende anche tutti i grandi social network che operano in Europa ma questi tre sono quelli più simili a ciò che fa Temu.
Dato che proprio di recente la piattaforma ha annunciato di aver superato i 70 milioni di utenti attivi nell’Unione Europea si prepara per lei l’ingresso nella lista. A chiedere che venga inserita nella stessa lista di nuovo la BEUC. Entrare nella stessa lista in cui si trovano colossi come Amazon e Aliexpress significherà un aumento delle regole da seguire.
Le grandi piattaforme, denominate VLOP, hanno bisogno di dimostrare maggiore trasparenza per quello che riguarda l’algoritmo con cui vengono offerti prodotti e raccomandazioni ma non solo. Le grandi piattaforme devono anche dimostrare di aver messo in atto sistemi per l’effettiva protezione dei clienti. E, ovviamente, mettere da parte le “tecniche manipolative” di cui si è lamentata apertamente la direttrice generale del BEUC Monique Goyens.
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