Agentive capabilities è un’espressione che sentiamo spesso nei discorsi sulle IA, ma sai cosa significa esattamente?
Tutte le volte che c’è una piccola grande rivoluzione tecnologica cambia anche il modo in cui si parla di tecnologia. Tra i termini che stanno emergendo come nuovo gergo tecnico c’è l’espressione agentive capabilities.
Si tratta di un’espressione legata proprio all’intelligenza artificiale. Qualcosa che ci dovrebbe raccontare qual è lo scopo ultimo di questi nuovi strumenti. In particolare per comprendere che cosa Google vuole fare con il suo progetto Gemini. L’espressione agentive capabilities è stata infatti utilizzata per spiegare il funzionamento del nuovo Google Search.
Già l’idea di una intelligenza artificiale è un concetto elementare e allo stesso tempo molto complesso. Mentre infatti i neurologi e gli esperti dello studio della mente umana ancora non sono arrivati al nocciolo della questione (nei fatti non sappiamo come funziona parte del nostro cervello), altri scienziati sembrano essere riusciti a replicare una parte delle funzionalità dentro una macchina.
Per questo motivo si parla di intelligenza artificiale. Ovvero un qualcosa di non organico che è in grado di comportarsi, in alcuni contesti, come una intelligenza umana. Per poter arrivare ai risultati che vediamo dentro ChatGPT e gli altri, le intelligenze artificiali sono state sottoposte a lunghissimi test in cui hanno imparato.
Lo scopo di Google è però leggermente diverso. Anziché dare agli utenti solo un pappagallo che ripete quello che ha imparato a memoria, Gemini verrà caratterizzato proprio da agentive capabilities. La traduzione letterale è capacità agentive.
Qualcosa che in italiano non esiste. Volendo dare una traduzione più chiara agentive capabilities significa capacità di agire (pensare) autonomamente e in modo proattivo. Siamo ancora lontani dai cervelli di silicio che pensano e sognano pecore elettriche ma di certo siamo un passo in quella direzione.
Quello che, per ora, è il modo in cui agentive capabilities si declina dentro Google Search con Gemini è la possibilità di gestire domande lunghe e complesse senza dover fare una domanda dopo l’altra. Nella demo di Gemini presentata durante l’evento Google I/O 2024 è stato per esempio chiesto un piano alimentare di 7 giorni con ricette da fare al microonde. L’intelligenza artificiale ha risposto con tutte le informazioni in un’unica ricerca.
Chiedere qualcosa di complesso a Google e ottenere una risposta sensata. Risolvere dubbi in pochi secondi. Vedersi organizzare una intera vacanza in base alle proprie richieste. Cambiare stile di vita e provare a cucinare vegano per una settimana senza dover scartabellare forum e portali. Tutto questo, ci dice Google, è e sarà possibile utilizzando Gemini e le sue agentive capabilities.
La vera domanda quindi diventa se siamo noi come esseri umani pronti a lasciare un po’ il comando all’intelligenza artificiale. Soprattutto a fidarci delle risposte che ci vengono date. Oltre ad imparare parole nuove dovremo anche imparare nuovi modi con cui interfacciarci con la tecnologia.
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