Nella tecnologia i componenti fanno a volte lunghi viaggi per tornare all’origine. Questo è il segmento MoTD e i PC Lenovo ne sono un esempio.
Lenovo si prepara a fare il suo debutto nel nuovo segmento dei PC denominati MoTD, ovvero quelli con tecnologia mobile on desktop. A parlarne direttamente il desktop product manager per la Cina della società sul suo profilo weibo.
Ciò che è particolarmente di rilievo è la decisione di Lenovo di scegliere per i prossimi PC desktop una configurazione di schede madri in cui la CPU è saldata sulla scheda.
Se questo ti ricorda vagamente qualcosa nel comparto mobile è proprio perché si tratta di un sistema con cui solitamente si costruiscono i device che non possono essere aggiornati. Ma perché Lenovo ha deciso di portare qualcosa che avviene nell’ambito mobile sul desktop? La spiegazione la dà il messaggio ha affidato a weibo.
Il messaggio di WolStame, questo è il nome con cui il desktop product manager di Lenovo si fa chiamare sul succedaneo di Facebook e Twitter per la Cina, spiega nel dettaglio ciò che è successo e soprattutto perché si è deciso di entrare nel cosiddetto segmento dei MoTD.
La colpa sarebbe del consumo dei desktop di tredicesima e quattordicesima generazione, ovvero gli Intel Raptor Lake A e Raptor Lake S Refresh che si sono dimostrati altamente instabili e per questo sono stati tenuti con il freno tirato. Di contro i prodotti Intel e AMD della serie HX hanno dimostrato di avere molta più stabilità lavorando con una potenza inferiore.
Nel messaggio sul social si parla poi anche di questioni legate ai prezzi e di quanto sarebbe interessante se anche i grandi nomi riuscissero a creare delle configurazioni che, volendo usare un espressione un po’ colorita, non costano un occhio della testa. Ma come dicevamo, non è (solo) questione di prezzo quanto di prestazioni. Anche se, parlando per esempio dei nuovi PC Lenovo Blade 7000K su cui dovremmo vedere la nuova configurazione con i prodotti HX, il prezzo potrebbe effettivamente essere più basso.
La maggior stabilità arriva però con un grosso problema per chi decide di costruirsi il proprio PC desktop. Il fatto che la CPU sia saldata all’interno della scheda madre significa che poi non è possibile fare aggiornamento di un pezzo senza sostituire tutto. Per ovviare a questo inconveniente, i prossimi PC Lenovo Legion Blade 7000k dovrebbero poter essere disponibili con combinazioni fino a 24 core e 192 GB di RAM, mettendo così la macchina al riparo da un invecchiamento precoce.
Il costo inferiore si farà comunque sentire nel momento in cui, e succederà, i PC mostreranno di non essere più in grado di lavorare al passo con ciò che chiede il mercato. La speranza è che nel momento in cui il segmento MoTD prenderà effettivamente piede, i produttori dei componenti troveranno a loro volta un modo per evitare che questi PC si trasformino troppo rapidamente in giganteschi rifiuti elettronici da smaltire.
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