Winamp è pronto a prendersi di nuovo il posto d’onore sui desktop di tantissimi utenti: il player prepara un debutto importante.
Winamp accompagna gli utenti Microsoft dal 1997. Toccati i 57 milioni di utenti nel 2005, il lettore multimediale ha rischiato però di sparire nel 2013 dopo l’annuncio dell’ultima versione.
Passato di mano a Radionomy, che nel frattempo ha cambiato nome in Llama Group, adesso il riproduttore di file musicali per eccellenza del passato è pronto a tornare.
Ed è proprio il caso di dirlo con una nuova skin. Le novità sono state annunciate nel corso di un incontro con gli azionisti che si è trasformato in un post sul sito corporate di Llama Group.
Winamp dal passato con furore
Quello che ha caratterizzato il nostro rapporto con Winamp è stato il suo essere un riproduttore di file musicali affidabile e, grazie allo zampino di un programmatore italiano, anche decisamente customizzabile.
Con l’avvento dei servizi in streaming, però, è chiaro che l’appeal di un riproduttore di file multimediale desktop è andato scemando. Chi ce l’aveva più la musica sul PC? Nell’annuncio che Llama Group fa si tiene molto conto di questo cambio di abitudini.
Ed è per questo che la piattaforma Winamp, in arrivo in estate, cercherà di lavorare su una soluzione per monetizzare ciò che accade nell’industria musicale. Il riproduttore è già stato trasformato in qualcosa di nuovo e di diverso l’anno scorso.
Se provi a cercare Winamp, vieni accolto da un sito che ricorda molto da vicino Spotify o SoundCloud e in cui si legge in una semplice frase il nuovo modo in cui Llama Group vuole che ci interfacciamo con la leggenda: “abbraccia il tuo fan interiore, iscriviti ai tuoi creatori preferiti e ricevi contenuti esclusivi Winamp“.
A metà tra Patreon e Spotify
Nel futuro di Winamp c’è tanto di quello che si può vedere adesso nel nuovo hub. Un hub che, vale la pena parlarne, non è composto solo dalla parte prettamente musicale ma accoglie anche stazioni radio e podcast in varie lingue del mondo. La navigazione non è ottimale ed è qualcosa su cui occorrerà lavorare.
Guardando però alle dichiarazioni diffuse da Llama Group qualcosa è stato abbandonato: l’aspetto storico di riproduttore di file multimediali. La società ribadisce sempre di riconoscere il passato storico del software che ha acquistato. Ma è chiaro che il panorama della fine degli anni ’90 non è il panorama della metà degli anni 2020.
Dovendosi trasformare in qualcosa che rende, in un mondo di competitor musicali acerrimi, anche Winamp si è piegato allo streaming. Quello che vorremmo vedere, se proprio non possiamo riprodurre la musica che ci piace da PC, sarebbe almeno una qualche skin personalizzata. Speriamo solo che non si debbano acquistare NFT per averla.