Da noi non è ancora arrivato ovunque il 5G ma altrove c’è già chi si prepara al prossimo passo: gli smartphone 6G.
Mentre da noi si festeggia l’allentamento delle maglie relative ai limiti elettromagnetici, che dovrebbe consentire un maggior sviluppo della rete del 5G, altrove c’è già chi comincia i primi test sulla prossima generazione di connessioni.
E da questi test risulta che i device in grado di agganciarsi alle bande che saranno del 6G possono viaggiare a una velocità che è 20 volte superiore a quella che si raggiunge con il 5G.
I test sono stati condotti ad aprile su un smartphone prototipo testato sia all’interno di un edificio sia all’esterno e con una distanza di circa 100 metri dalla sorgente del segnale. I risultati sono interessanti anche se mostrano ancora alcuni limiti.
Da dove potevano arrivare i primi test se non dal Giappone? Nel Paese che vive sempre nel futuro, infatti, sono stati svolti da un consorzio una serie di primi test riguardanti proprio l’utilizzo delle nuove reti 6G.
Del consorzio fanno parte diverse società, tra cui DOCOMO, NTT Corporation, NEC Corporation e Fujitsu. Il test è stato svolto lo scorso mese di aprile anche se i risultati sono stati annunciati solo adesso. Lo smartphone 6G prototipo ha dimostrato di poter raggiungere la velocità di 100 gbps: in interno sfruttando una banda a 100 gigahertz e in esterno sfruttando una banda a 300 gigahertz. La distanza tra il trasmettitore e lo smartphone è stata di circa 100 metri.
Se si guardasse solo alla velocità raggiunta, saremmo di fronte al prossimo grande passo per la telefonia globale. Ma non è ancora arrivato il momento di festeggiare. Perché purtroppo a quanto pare il 6G, anche in questi primi test, ha dimostrato di avere tutta una serie di limiti che sperimentiamo già con il 5G.
L’utilizzo di bande come quella del 5G, e poi forse un domani del 6G, dovrebbe portarci a una vita più connessa e piacevole. Del resto se aumenta la velocità con cui gli smartphone e gli altri device sono in grado di comunicare sulla rete lo streaming, l’invio di informazioni, tutto ne risente in maniera positiva.
Ma la rete del 5G ha un problema di fondo: lavorando a frequenze più alte il suo grado di penetrazione degli ostacoli diminuisce. Passando alla rete 6G, che utilizza frequenze che sono di gran lunga superiori a quelle utilizzate da 5G, si potrebbe ottenere una velocità maggiore ma a discapito della stabilità del segnale.
Più alta è la frequenza cui si lavora, infatti, più facile è che un ostacolo disturbi il segnale. Nel caso di frequenze come quelle che si immaginano per il 6G addirittura anche solo la pioggia potrebbe creare problemi. E c’è poi da tenere presente che dovranno essere costruiti device in grado di lavorare con queste frequenze.
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