Il parchimetro non accetta carte di credito e bancomat: la multa vale lo stesso? Scopriamo cosa dice la legge in questa fattispecie che divide e fa discutere parecchio i viaggiatori.
Siamo in ritardo ad un importante appuntamento di lavoro e parcheggiamo sulle strisce blu in centro. Abbiamo i minuti contati e ci affrettiamo a fare il grattino per la nostra sosta ma una volta arrivati di fronte alla macchinetta ci accorgiamo di non avere monete in tasca. Pensiamo di pagare con la carta di credito o con il bancomat, ma scopriamo che questa opzione non è disponibile. Cosa facciamo? Andiamo via senza pagare la nostra sosta?
O cerchiamo una banca per prelevare dei contanti, per poi andare in un bar per un caffè ed avere poi le monetine giuste per effettuare il pagamento? Sono tanti gli italiani che avrebbero optato, ed in realtà hanno optato, per la prima soluzione. Non accetta il pagamento digitale e io sono tenuto a non pagarti. In effetti per le attività commerciali funziona così. Perché dovrebbe essere diverso per il pagamento per le soste su strisce blu?
Questa fattispecie è tra le più dibattute degli ultimi anni, con i Comuni Italiani che si sono dotati di macchinette abilitate per le soste in quasi tutta Italia. La materia è assai controversa, ma proviamo a fare chiarezza. Da un lato c’è l’obbligo per i Comuni di dotarsi di eventuali pagamenti che possano essere diversi da quelli in contanti, e quindi con monete. Dall’altra il dovere dei cittadini di comportarsi in modo corretto in questa situazione.
Il codice civile fa riferimento al comportamento del buon padre di famiglia, che in questo caso si traduce nel mettere in atto tutti i possibili accorgimenti per pagare comunque la sosta a pagamento. Solo quando si può dimostrare di aver fatto di tutto per ovviare a questa criticità (magari in giorni festivi con bar e negozi chiusi) si può ottenere l’annullamento della multa. Negli altri casi siamo costretti a pagare senza alcuna scusa.
La legge infatti impone da un lato ai Comuni di dotarsi di un sistema di pagamento digitale che accetti carte e bancomat, ma dall’altra parte ci si giustifica con alcune criticità effettivamente presenti sul nostro territorio, ovvero la mancanza di linea che possa garantire un collegamento della macchinetta con l’istituto bancario, rendendo quindi impossibile questo tipo di pagamento. Ovviamente sono tanti i precedenti solo negli ultimi anni che ci mostrano come sia in continua evoluzione questa criticità (qui spieghiamo come una multa per divieto di sosta possa arrivare anche a 300 euro).
In tanti casi si sono aperte delle vere e proprie controversie andate avanti anche per diversi gradi di giudizio, fino alla Cassazione, che ultimamente ha dato torto ad un viaggiatore rendendo valido il verbale nei suoi confronti. In definitiva, solo nei casi particolari, e dove l’automobilista abbia dimostrato effettivamente di essere impossibilitato ad un pagamento in contanti, si può arrivare alla contestazione del verbale.
Nel dubbio, evitiamo di parcheggiare negli stalli blu o anticipiamoci di parecchio quando abbiamo un appuntamento in modo da provvedere a dotarsi di monete anche per l’operazione di parcheggio.
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