In caso di licenziamento o di dimissioni, il tuo datore di lavoro avrà l’obbligo di pagare il TFR, vale a dire il Trattamento di Fine Rapporto. Ma entro quando dovrà provvedere al tutto? Analizziamo ogni dettaglio su questo argomento e cosa dice la legge sul TFR a tal proposito.
Ogni lavoratore dipendente ha diritto alla ricezione del TFR al termine di una collaborazione professionale con una azienda o con un singolo datore di lavoro. E tutto ciò, al netto se la fine del rapporto lavorativo sia dovuto a un licenziamento da parte dell’azienda o alle dimissioni del singolo lavoratore.
TFR, dunque, è l’acronimo di Trattamento di Fine Rapporto e rappresenta una parte ingente della retribuzione dei vari lavoratori dipendenti. Esso si calcola indicativamente sommando la quota del 6,91% alla retribuzione annua per ogni singolo anno di lavoro del dipendente.
Nelle prossime righe cercheremo di far luce su tutti i dettagli del TFR, informando i nostri lettori sulle tempistiche di pagamento. Quanto tempo ha il datore di lavoro per elargire la somma completa al lavoratore dopo le dimissioni o un licenziamento? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
A prescindere dal motivo che ha portato alla chiusura di un determinato rapporto lavorativo, a tutti i lavoratori dipendenti spetta il TFR subito dopo. Entro quanto tempo il datore di lavoro o l’azienda dovranno provvedere al pagamento della somma risultante dagli anni di lavoro del professionista? La legge dice proprio questo.
La liquidazione del TFR, stando a quanto dice la legge, dovrebbe avvenire in due fasi diverse. Una parte di esso, infatti, deve essere saldato nel momento esatto della cessazione del rapporto di lavoro, mentre la restante entro e non oltre i 60 giorni. Il TFR, comunque, potrebbe anche essere liquidato tutto insieme subito dopo la cessazione del rapporto lavorativo.
La prima parte del TFR dovrà essere liquidata insieme all’ultimo stipendio. Ma cosa devi fare se il datore di lavoro non provvede alla liquidazione nei tempi giusti?
Se il datore di lavoro dovesse risultare inadempiente e, dunque, non elargire il TFR che ti spetta di diritto entro determinati tempi, ecco che potresti agire per vie legali. Potresti, quindi, far partire un decreto ingiuntivo contro di lui o contro l’azienda.
I tempi della giustizia, però, sono in questi casi molto lunghi. Sarebbe, dunque, meglio cercare un accordo con il datore di lavoro, nel caso in cui dovesse richiederti una dilazione sul pagamento del TFR. In caso di problemi, dunque, cercare un accordo fra le varie parti risulterà essere molto più conveniente per tutti.
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