Licenziamenti su WhatsApp o SMS in aumento: cosa dice la legge per questa determinata fattispecie che vede ancora una volta fortemente penalizzato il lavoratore.
E’ legale un licenziamento di un lavoratore con un messaggio WhatsApp o su SMS? Nell’ultimo periodo si è aperto un dibattito acceso su questo tema di estrema attualità, che vede ancora una volta al centro delle attenzioni la tematica del lavoro e del rapporto tra dipendenti e datore. In un periodo storico forse estremo, con tante criticità dovute al perseverare di una crisi pesante, questa fattispecie resta tutta da regolamentare.
A dare una risposta a questa domanda sono state negli ultimi tempi delle sentenze preoccupanti che stanno dando ragione ai datori di lavoro che potrebbero diventare legge a breve, con i sindacati in rivolta per una condizione che potrebbe diventare pesante nei confronti dei lavoratori. Andiamo a scoprire come stanno le cose e come potrebbe cambiare questo mondo a breve.
Sono preoccupanti le sentenze che ritengono valido un licenziamento tramite SMS o WhatsApp, con una condizione che sta facendo scattare tantissime polemiche sia da parte degli stessi lavoratori che da parte dei sindacati che si stanno opponendo con tutte le loro forze per evitare che si possa prendere una strada che potrebbe essere allarmante per il futuro, al di la dei contratti che si sono sottoscritti.
Queste sentenze, per alcuni giudici, si possono ritenere valide a patto che il datore di lavoro dia la prova del ricevimento da parte del dipendente che abbia letto il messaggio. Prova che potrebbe essere istantanea su WhatsApp ma non con SMS dove è impossibile scoprire se il messaggio sia stato visualizzato in tempo reale. In questi casi bisognerebbe fare molta attenzione perché ad oggi c’è stato un caso che ha fatto scuola.
In questa circostanza il datore di lavoro ha inoltrato il licenziamento al lavoratore tramite messaggio, e la prova della presa visione dello stesso è arrivato in quanto il lavoratore aveva inoltrato il messaggio ad alcuni colleghi per criticare l’operato del datore. Un passo falso che ha indotto il giudice a dare ragione al datore. Una circostanza che è apparsa subito mortificante per tutti i lavoratori, che adesso dovranno difendersi da una minaccia in più.
Non essendoci dei riferimenti legislativi precisi, queste prime sentenze potrebbero contribuire a fare giurisprudenza creando dei precedenti pericolosi che indurrebbero a prendere un preciso indirizzo. Infatti anche semplice fatto di contestare il licenziamento scrivendo una lettera in cui si assume che la forma tramite SMS non è valida, porterebbe ad intendere quest’azione come un tacito riconoscimento di ricezione dell’intimazione.
Pina D’Onofrio
Uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi è che con gli smartphone possiamo fotografare…
In tanti aspettavano da tempo l'adeguamento del 5,4% delle rendite Inail: le ultime circolari dell'ente…
Con lo switch-off dello scorso 28 agosto, che ha introdotto il nuovo digitale terrestre, è…
Sapere dove si trova un'altra persona è ora possibile grazie a WhatsApp: in pochi conoscono…
Il cappotto termico interno è una soluzione ottimale per avere ottimi risultati in riferimento all'isolamento…
Basta una mossa semplice e automatica per avere sempre a disposizione tutti i canali del…