Canone RAI, la tassa potrebbe aumentare a partire dal 2025
Anche se si sono susseguite una serie di controversie, il canone RAI, ancora oggi, si versa in bolletta. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato che, seguendo le direttive dell’UE e le disposizioni della nuova Legge Finanziaria, dal 2025 tale modalità di pagamento dovrà essere rivista.
Nell’attesa di una decisione definitiva del Governo Meloni riguardo al futuro del Canone RAI, per il 2024 è stata già attuata una riduzione dell’importo da 90 a 70 euro per l’abbonamento privato, grazie alla Legge di Bilancio 2024. La novità più importante, ad ogni modo, è la proposta di un disegno di legge per l’abolizione graduale del canone, che sarebbe preceduta da una riduzione annuale prevista del 20%, che porterebbe all’eliminazione totale dell’imposta.
La questione che si fa avanti riguarda la modalità da attuare per compensare la mancanza di entrate per la televisione pubblica. Tra le ipotesi vi sono l’introduzione di una tassa regionale e/o l’incorporazione di un pagamento specifico nella dichiarazione dei redditi, anche se, nei fatti, la soluzione più plausibile sembra essere il versamento del pagamento tramite bollettini postali.
Come richiedere l’esenzione dell’imposta
È, inoltre, possibile richiedere l’esenzione dal pagamento del canone Rai, qualora si rispettino dei requisiti precisi.
Esistono due categorie di canone RAI: per uso privato e per uso pubblico (o speciale), ciascuno dei quali prevede diverse tariffe.
Gli anziani oltre i 75 anni possono richiedere l’esenzione, per l’uso privato, a condizione di rispettare determinati requisiti legati a età, la situazione abitativa e il reddito familiare. Nello specifico, è necessario che l’abitazione principale sia l’unica dotata di televisore e che il reddito complessivo dell’utente e del coniuge convivente non superi gli 8.000 euro annui.
Tali modifiche – in sostanza – fungono da passo importante verso una riforma del sistema di finanziamento della televisione pubblica italiana, che, nei fatti, hanno conseguenze dirette sui cittadini. A questo punto, dunque, bisognerà vedere come evolverà la situazione e se si proponderà, alla fine, per la abolizione totale di tale imposta che, da sempre, è poco gradita ai contribuenti, anche se, come vi dicevamo, porterebbe a un buco finanziario importante nelle casse della televisione pubblica.