Piracy Shield è la nuova piattaforma realizzata per combattere la pirateria e la diffusione illegale in streaming delle partite di calcio di Serie A e non solo. Sono già tanti gli utenti multati, ma i risultati non sono del tutto positivi sotto alcuni punti di vista. Quale anomalia è emersa? Ecco cosa c’è da sapere.
Governo, AGCOM e polizia postale hanno scelto di rendere la vita sempre più complicata a chi apre piattaforme illegali per guardare partite di calcio ed eventi sportivi in streaming. Chi sceglie di non abbonarsi alle piattaforme ufficiali, come Dazn o Sky, cerca alcune scorciatoie illegali e a basso prezzo.
Facciamo riferimento al cosiddetto “pezzotto”. Alcuni utenti si affidano a persone proprietarie di software illegali per avere un servizio “piratato” spendendo pochi euro ogni mese. Il rischio, però, è che tali piattaforme possano essere chiuse da un momento all’altro, ma non solo. La soluzione attivata da AGCOM e Governo vuole penalizzare anche il singolo consumatore che si rende protagonista nel guardare un evento sui siti pirata. Ci riferiamo alla nuova piattaforma Piracy Shield.
Chi viene scoperto rischia ingenti sanzioni fino a 5mila euro. Sono stati già tanti gli utenti multati dopo essere stati “scoperti” dalla piattaforma. Il servizio di controllo è scattato lo scorso febbraio, ma i risultati non sono pienamente soddisfacenti sotto tutti i punti di vista. In particolare, in molti casi si sono segnalate anomalie davvero pesanti che stanno minando il funzionamento della piattaforma. Ecco i dettagli.
Piracy Shield presenta dei problemi: che cosa è emerso di recente
Piracy Shield non sta facendo solo “vittime” per quanto concerne i siti illegali che piratano i vari contenuti sportivi. Quello che è venuto a galla in queste settimane, infatti, è che il servizio ha oscurato anche siti del tutto legali, commettendo, dunque, gravissimi errori in tal senso.
In pratica, sono finiti nel mirino di Piracy Shield anche IP di una rete CDN. Il blocco operato è stato, quindi, un grave errore e molti italiani sono stati impossibilitati nel visitare alcuni “luoghi virtuali” perfettamente legali su internet.
Cosa è successo
I provider hanno l’obbligo per legge di effettuare i blocchi al massimo entro 30 minuti dal controllo. I siti legali, dunque, sono stati immediatamente oscurati per un errore gravissimo insito nel sistema di Piracy Shield. Tantissime le critiche piovute addosso alla piattaforma Piracy Shield, che sta suscitando polemiche a non finire già dalla sua creazione, nonostante l’intento assolutamente nobile.
Nel dettaglio, circa 10 indirizzi IP facenti parte della CDN di Zenlayer sono stati bloccati, nonostante i siti siano del tutto legali e venivano distribuiti dalla stessa CDN.