Aumentano i prezzi degli abbonamenti di Spotify, una decisione che farà storcere il naso ai milioni di utenti abbonati al servizio di streaming musicale.
Spotify ha intenzione di aumentare i prezzi dei suoi abbonamenti: tale misura, a quanto pare, riguarda, nello specifico, cinque Paesi, tra i quali possiamo annoverare il Regno Unito, l’Australia e il Pakistan, come riportato da Bloomberg. Tale incremento, che varia da 1 a 2 dollari al mese a seconda del piano scelto (individuale, famiglia o per studenti), non riguarderà per ora né l’Italia, né gli Stati Uniti, anche se quest’ultimo Paese andrà incontro ad un aumento dei piani nel corso del 2024. Scopriamo, dunque, insieme cosa cambierà.
Spotify aumenta il prezzo degli abbonamenti
L’aumento dei prezzi degli abbonamenti di Spotify fa parte, dunque, di una strategia più ampia che funge, in sostanza, da risposta alle pressioni dell’industria musicale che sono diventate, nel corso del tempo, sempre più stringenti.
Spotify – a questo punto – presenterà anche nuovi piani tariffari, tra i quali c’è uno che offre solo musica e podcast, escludendo gli audiolibri, al prezzo attuale del piano premium individuale.
Tale nuovo piano sembra essere destinato a coloro che sono principalmente interessati alla musica e ai podcast. Inoltre, è previsto il lancio di un piano “supremium“, che dovrebbe essere presentato entro il 2024 e che – pare – metterà a disposizione un audio di alta qualità per i brani musicali, nonché altre funzionalità.
La versione premium del servizio
Spotify è uno dei servizi di streaming musicale più utilizzati al mondo: fu fondato, nel 2006, in Svezia, da Daniel Ek e Martin Lorentzon.
Spotify, d’altronde, permette agli utenti di accedere ad una ampia biblioteca di canzoni, album, playlist e anche podcast.
Gli utenti possono ascoltare musica gratuitamente con annunci pubblicitari che compaiono tra una traccia e l’altra o, in alternativa, possono sottoscrivere un abbonamento a Spotify Premium, servizio a pagamento che consente l’ascolto senza interruzioni pubblicitarie. Spotify Premium – infine – prevede, per l’appunto, diversi piani, come quelli individuali, familiari e per studenti.
La questione degli audiolibri
Queste modifiche tariffarie sono in parte giustificate dai costi associati al servizio di audiolibri, introdotto di recente e divenuto rapidamente popolare.
Al momento, Spotify mette a disposizione, in sostanza, fino a 15 ore mensili di ascolto di audiolibri, ma – per come è organizzato il sistema – la piattaforma si trova nella condizione di dover pagare gli editori anticipatamente per i testi, generando un costo molto importante.
Nel tentativo di equilibrare il bilancio, Spotify ha investito 9 miliardi di dollari in royalty nell’ultimo anno, importo che rappresenta circa il 70% dei suoi ricavi totali. Per tali ragioni, l’azienda risulta in perdita dal suo debutto in borsa, avvenuto nel 2018.