Un caricabatterie universale per ridurre i rifiuti e semplificare la vita dei consumatori: un’idea che dall’Europa si espanderà altrove.
![spinotto usb c](https://www.pianetacellulare.it/wp-content/uploads/2024/03/spina-usb-c-1232024-pianetacellulare.it_.jpg)
Il percorso è iniziato nel 2022 e ora, nel 2024, dovremmo finalmente vedere trasformarsi in legislazione nazionale il principio di riduzione dei rifiuti elettronici e di semplificazione della vita dei consumatori con l’obbligo di avere caricabatterie universali per tutti i device. La votazione è avvenuta infatti due anni fa ma, per dare tempo ai produttori, gli obblighi in realtà scattano solo da quest’anno. Il nuovo standard scelto è quello USB C e tutti dovranno adeguarsi e fornire i propri device di ingressi standard. Lo scopo dichiarato è soprattutto quello di evitare la moltiplicazione degli accessori inutili. Accessori che arrivano a produrre quasi 1000 tonnellate di rifiuti l’anno.
Che significa caricabatterie universale?
Fino alle generazioni precedenti iPhone 15, possedere un device Apple significava dover fare i conti con un cavetto fatto apposta per ricaricare e trasmettere file. Dopo una lunga ritrosia, a settembre dell’anno scorso, è arrivato finalmente lo smartphone della Mela senza più ingresso lightning ma con una classica porta USB C. Segni dei tempi che cambiano.
![cavetti](https://www.pianetacellulare.it/wp-content/uploads/2024/03/cavetti-1232024-pianetacellulare.it_.jpg)
L’introduzione dell’obbligo del caricabatterie universale ha di certo portato più di qualche scossone e di mal di pancia. Ma ora è realtà. Avere un caricabatterie universale e che quindi può essere utilizzato su più device senza che ci siano oggetti diversi in giro è un ottimo modo per risparmiare. Una domanda che rimane è quella della ricarica rapida: i vari device, a seconda della loro fascia di prezzo, hanno anche batterie diverse. La ricarica rapida dovrà quindi in futuro essere resa più omogenea, in modo da poter essere gestita con i caricabatterie non più proprietari. L’aspetto forse più interessante però di questa questione non è tanto che Apple si sia per una volta adeguata alle leggi che non le piacciono ma che potrebbe essere costretta a cambiare i suoi smartphone anche fuori dall’Unione Europea.
Fuori dall’UE altri pronti a cambiare
L’esempio offerto dall’Europa sembra essere stato recepito da almeno un altro Paese nel mondo: l’India. Il Paese in cui Apple ha parte delle proprie industrie ha infatti già promulgato una legge secondo cui a partire dal 2025 tutti i cellulari dovranno avere un ingresso per il caricabatterie universale. Nel Paese la discussione tra organi governativi e società della Mela prosegue, soprattutto con Apple che sta cercando di convincere tutti di aver bisogno di più tempo per adeguarsi rispetto ai termini indicati e che l’alternativa potrebbe essere un ritardo nella produzione. Ritardo che ovviamente avrebbe ripercussioni anche sull’economia generale del Paese. Ma oltre all’India anche la California si prepara a inserire un obbligo per i device in vendita che entrerà in vigore entro il 2026. Il futuro potrebbe quindi essere molto più facile e unificato per gli utenti anche in zone diverse del pianeta.