La truffa dello SPID terrorizza gli italiani, come funziona e a cosa prestare attenzione

Truffa

Scritto da

Andrea Giove

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Una indagine ha reso evidente la nuova truffa dello SPID. Di cosa si tratta nel dettaglio? Come fanno i malintenzionati a realizzare una identità digitale di qualcun altro? Analizziamo tutte le informazioni su questa nuova minaccia che sta letteralmente terrorizzando i cittadini del nostro Paese. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Da qualche anno a questa parte gli italiani possono contare sullo SPID, vale a dire sul pratico e rapido sistema digitale per poter accedere a tutti i servizi della PA (Pubblica Amministrazione). Un procedimento che ha snellito diversi aspetti burocratici e che ha reso, quindi, la vita degli italiani molto più pratica.

Per l’autentificazione con lo SPID sarà possibile sfruttare l’accesso con il nome utente e con la propria password. Una volta che saranno stati rilasciati al cittadino questi codici, ecco che l’accesso ai vari servizi online potrà essere eseguito ogni volta che lo si desidererà. Lo SPID, quindi, rappresenta l’identità digitale unica del singolo cittadino del nostro Paese.

Sono quasi 37 milioni gli italiani in possesso dello SPID. Tutti i cittadini, però, sono in ansia per la nuova truffa che sta circolando negli ultimi tempi in Italia proprio in riferimento all’identità digitale. Di che cosa si tratta nel dettaglio? Ecco tutte le preziose informazioni che sono emerse in seguito a una recente indagine.

La nuova truffa dello SPID mette paura agli italiani

Una nuova indagine del programma televisivo RAI “Report” ha reso noto qualcosa che sta facendo tremare molti italiani. In pratica, si è reso evidente quanto sia semplice creare una doppia identità digitale e mettere nei guai il singolo cittadino. Una toppa sugli standard di sicurezza che non farà certamente piacere ai cittadini.

SPID
SPID: la nuova truffa sull’identità digitale stando a una inchiesta di Report (pianetacellulare.it)

Nel dettaglio, l’inchiesta ha esplicitato il fatto riguardante quanto sia semplice accedere allo SPID di qualcun altro creando una seconda identità digitale. I profili rubati sono stati, nell’ultimo periodo davvero molti.

L’inchiesta è partita grazie ad alcune segnalazioni su quanto sia semplice truffare i ragazzi che hanno diritto ai 500 euro del bonus cultura. In totale, i malintenzionati sono riusciti a sottrarre circa 300 mila euro.

I dettagli sull’indagine

Il giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore di “Report”, ha evidenziato il tutto stando all’inchiesta in atto da parte della Procura di Trieste. Oltre 600 giovani, infatti, sarebbero stati truffati con un meccanismo facile e, allo stesso tempo, preoccupante.

Nel dettaglio, i malintenzionati riescono a creare una seconda identità digitale a scapito dell’ignaro cittadino. In questo modo, i criminali possono avere accesso a tutte le informazioni fiscali e previdenziali, riuscendo anche e prelevare i soldi dei vari bonus e a inviare documenti senza la firma del diretto interessato.

Basta andare sul sito di uno dei 12 provider che offrono lo SPID e cliccare sul riconoscimento digitale, saltando così il passaggio dell’identificazione“. Queste le parole della giornalista Lucina Paternesi.

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