Come evolverà l’intelligenza artificiale a partire dal 2024? Una domanda che può avere molteplici risposte, considerando lo scenario che si sta delineando.
Cosa ci riserverà l’intelligenza artificiale nella 2024? Una domanda che forse molti si sono posti, considerando che questo strumento tecnologico sta evolvendosi a ritmo serrato e che sta portando dei profondi cambiamenti all’interno della nostra società, sul piano economico, sociale e lavorativo.
Il 2023 ha rappresentato un punto di svolta per l’AI, visto che è stato registrato un aumento, decisamente esponenziale, delle capacità di calcolo e dei modelli di reti neurali chiamati “Transformer“.
Questi modelli sono in grado di generare testi e immagini, completamente pertinenti sul piano contestuale: in questo modo, segnano l’inizio di una nuova era fatta di interfacce software basate, dunque, su linguaggio naturale.
Al giorno d’oggi, inoltre, sembra che l’IA ci trasporti in un futuro fantascientifico, anche se è ancora necessario restare ancorati alla realtà, che ci mostra uno scenario diverso, nel quale la tecnologia non è accessibile a tutte le persone del mondo.
L’AI generativa, spesso vista come una panacea, solleva questioni filosofiche sulla coscienza e sul rapporto tra uomo e macchina, che indica, in sostanza, un’evoluzione della tecnologia verso l’apice della creatività e razionalità umane.
Questa rivoluzione tecnologica ha portato alla creazione, nei fatti, di un divario tra la percezione e la realtà: uno scenario che, nel concreto, ha portato all’emergere di posizioni contrastanti tra aziende, individui e nazioni.
Alcuni, infatti, ritengono che l’intelligenza artificiale ruberà il lavoro prettamente manuale ma anche quello intellettuale, mentre altri sostengono questo strumento quale fondamentale aiuto nell’espletamento dei propri compiti quotidiani.
Al di là delle interrogazioni filosofiche del caso, l’AI offre opportunità senza precedenti. Questo strumento, infatti, rappresenta un passo fondamentale verso la democratizzazione della tecnologia, mediante l’umanizzazione delle interfacce utente.
L’IA facilita, inoltre, anche l’accesso alle informazioni, accelerando, nei fatti, lo sviluppo tecnologico. È fondamentale riconoscere, a questo punto, che, nonostante i timori – comprensibile o meno – di un’eventuale obsolescenza umana, l’intelligenza artificiale è solo una parte di un sistema più complesso guidato, in sostanza, da decisioni di stampo umano.
L’IA generativa, essendo uno strumento, trasferisce la responsabilità a chi lo utilizza. Il 2023 ha dato inizio a un trend inarrestabile, ma, bisogna anche considerare che sussiste il rischio di un nuovo “inverno dell’AI“.
L’eccesso di aspettative e la mancanza di una regolamentazione attenta ai diritti umani potrebbero minare il progresso dell’IA.
Si fanno avanti, in tal senso, molti timori e incertezze riguardo al futuro, soprattutto per quanto riguarda il controllo delle informazioni e della proprietà intellettuale.
Nel 2024, l’intelligenza artificiale sarà ancora un tema centrale, in quanto si sta evolvendo – non solo come tecnologia – ma anche come nucleo di un sistema socioeconomico più ampio.
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