Come funziona la NASpI, la nuova indennità di disoccupazione riconosciuta a tutti i lavoratori che hanno determinati requisiti contributivi
In una fase storica molto complicata dal punto di vista economico, è fisiologico che il lavoro diventi sempre più precario. Ecco perchè i sussidi e le indennità previste per chi perde il lavoro giocano un ruolo fondamentale per consentire a tante famiglie italiane di poter sbarcare il lunario, pagare le bollette e mettere il pane in tavola. Sempre più persone sono costrette a vivere con le indennità che lo stato gli versa mensilmente per poter onorare tutti i propri impegni economici.
Uno dei sussidi fondamentali per chi perde il lavoro è sicuramente la Naspi e cioè la nuova forma di indennità di disoccupazione che viene pagata per un determinato periodo di tempo a coloro che perdono il lavoro involontariamente. Quindi non viene riconosciuta a chi lascia il lavoro volontariamente presentando le proprie dimissioni. Molte persone si chiedono se la Naspi spetta davvero a tutti e quindi anche a coloro che vengono licenziati solo dopo 30 giorni di lavoro.
Va chiarito che la Naspi non dipende dai mesi lavorati, ma solo ed esclusivamente dalle settimane di contribuzione risultanti sull’estratto contributivo Inps. La legge prevede che il lavoratore debba aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione per poter avere diritto alla Naspi. I 13 mesi vengono conteggiati nei quattro anni precedenti rispetto al periodo in cui dovrebbe poi avere inizio la disoccupazione. L’altro requisito previsto dalla legge per la concessione della Naspi è che la retribuzione imponibile previdenziale non deve essere inferiore ai minimi settimanali previsti dall’Inps annualmente.
La Naspi viene dunque riconosciuta ad ogni singolo lavoratore che può vantare i requisiti sopra citati. Pertanto anche un semplice apprendista che ha maturato negli ultimi quattro anni almeno 13 settimane di contribuzione, può tranquillamente percepire l’indennità di disoccupazione. Lo stesso vale per i soci delle cooperative, per i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni o per i semplici operai agricoli. Una misura che dunque si applica a tutti i lavoratori indistintamente purchè abbiano maturato i requisiti minimi previsti dall’attuale normativa. Il requisito necessario è quello di aver perso involontariamente il proprio lavoro.
La domanda per ottenere la Naspi deve essere presentata almeno entro 68 giorni dalla data in cui è cessato il rapporto di lavoro a causa del licenziamento. Già dall’ottavo giorno dalla scadenza del contratto, il lavoratore che ne ha diritto può presentare la domanda all’Inps tramite il proprio account personale, accedendo al portale ufficiale dell’ente di previdenza.
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