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Trimestrale record per Apple, Microsoft e Google in crescita

Risultati Trimestrali di Microsoft

Microsoft, la società che un tempo dominava l’industria dei computer, sta facendo la transizione verso un mondo in cui offrirà di tutto, dai dispositivi hardware a software, da smartphone a servizi di cloud. Mentre Microsoft si appresta ad affrontare questo cambiamento, la sua divisione commerciale ha annunciato Giovedi i risultati fiscali del terzo trimestre 2015, che hanno superato le stime degli analisti.

Microsoft ha detto che le vendite della sua divisione commerciale sono cresciute di solo il 5 per cento, e il risultato globale è sceso del 12 per cento su base annuale. La crescita delle vendite nella divisione è diminuita costantemente negli ultimi 12 mesi. La società aveva previsto una crescita su base trimestrale di 2 punti percentuali, per via di fluttuazioni valutarie del dollaro. 

L’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella e il suo team stanno puntando sempre più al far pensare ai clienti aziendali che i software Office e Windows non sono più prodotti che si acquistano o che vengono forniti pre-installati su un PC, ma sono servizi che vivono ‘in linea’ e persistono nel tempo. Microsoft spera di poter fare soldi convincendo i clienti a pagare abbonamenti annuali per prodotti come il cloud storage di One Drive e i software di Office 365, invece di acquistare licenze software per aggiornare i prodotti di tanto in tanto. Molte aziende che concorrono in questo business, tra cui Oracle e Symantec, hanno già fatto questo cambiamento.

Il business Cloud di Microsoft rappresenta attualmente solo il 5 per cento del totale delle entrate, stando all’ultimo rapporto fiscale. "La transizione dei nostri clienti verso il cloud è un elemento fondamentale per la nostra trasformazione in corso", Amy Hood, Chief Financial Officer di Microsoft, ha detto in una conference call con gli investitori Giovedi.

Questo cambiamento nel modello di business significa che Microsoft ha messo un po’ da parte lo sforzo di fare profitto nel breve termine, e piuttosto di concentrarsi su quello che considera il futuro del software in un mondo in cui le applicazioni come Word e Excel lavorano multi-piattaforma su pc, tablet e smartphone, e il tutto sincronizzato via cloud.

Le attività commerciali del business Cloud cloud di Microsoft sono cresciute del 106 per cento da un anno fa. La divisione è ora sulla buona strada per raccogliere più di 6,3 miliardi di dollari l’anno. Dal lato dei consumatori, gli abbonamenti per Office 365 Home and Personal sono aumentati a più di 12,4 milioni di dollari, in crescita del 35 per cento da un anno fa.

Per i tre mesi chiusi al 31 marzo, la società ha detto che il profitto è stato di 5 miliardi di dollari o 62 centesimi per azione, rispetto ai 5,7 miliardi di dollari, o 68 centesimi per azione, di un anno prima. Le vendite sono state pari a 21,7 miliardi di dollari, in crescita del 6 per cento da 20,4 miliardi di dollari di un anno prima. 

Secondo quando riportato da cnet.com, gli analisti intervistati da Thomson Reuters avevano previsto un utile di 51 centesimi per azione nel periodo e 21,1 miliardi di dollari di fatturato.

Arrivano i dati trimestrali dei colossi del Web e della tecnologia e in particolar modo puntiamo l’attenzione su Microsoft, Google ed Apple, i tre grandi concorrenti su Mobile e Web. Negli ultimi mesi, abbiamo assistito a continui rilanci da partei dei grandi colossi, con una sfida trasversale dal web al mobile che non era mai stata cosi accesa. 

Vediamo ora nel dettaglio lo stato di salute di Google, Microsoft ed Appel.

Trimestrale record per Apple

Apple sforna un trimestrale davvero incredibile, con fatturato che tocca quota 58 miliardi di dollari, davvero notevole se pensiamo che lo scorso anno era di soli, si fa per dire, 45,6 miliardi.
A contribuire su questi incredibili risultati, il fatturato orientale che permette ad Apple di incassare 16,8 miliardi, in crescita del 71% rispetto al 2014, nonostante la flessione registrata in Giappone.

Crescita notevole anche in America, con fatturato a quota 21,3 miliardi (+19%) mentre scende la quota mercato in Giappone, unico paese occidentale a portare un segno negativo nel bilancio di Cupertino (-15% a quota 3,4 miliardi).

Le vendite di Apple iPhone 6 e Apple iPhone 6 Edge hanno contribuito notevolmente alla crescita dei ricavi, essendo iPhone di fatto il core business della società.
Segue, di pari passo, la crescita delle vendite digitali, garantire da iTunes che trova proprio nei device iPhone, il principale alleato.

L’utile vola di conseguenza, toccando quota 13,6 miliardi di dollari.

In termini di vendite, Apple raggiunge quota 61,7 milioni di iPhone venduti in un solo trimestre mentre le vendite di iPad toccano le 12,6 milioni di tavolette vendute.
Bene anche i Mac a quota 4,56 milioni di pezzi. Il segmento iPad è quello più a rischio, con un mercato in flessione mentre le vendite di Mac sono ottime e in contro tendenza rispetto alla flessione del mercato dei Pc.

Tim Cook non ha potuto evidenziare che quello appena trascorso, è stato il miglior Q1 della storia di Apple, elogiando il lavoro fatto su iPhone e rilanciando nuovamente le speranze sul nuovo Apple Watch.
Nel prossimo trimestrale, vedremo inoltre gli effetti di Apple Watch, da poco sul mercato.

Google in crescita ma sotto le attese

Dopo aver visto Microsoft ed Apple, ora tocca a Google, che presenta dati sotto le attese, con trimestrale ribassata per via anche di un dollaro forte che riduce i ricavi provenienti dall’Europa e pesa per il 5% sui ricavi.

I ricavi hanno toccato quota 17,26 miliardi di dollari con una crescita de 12% rispetto ai 15,4 miliardi del 2014. L’utile si è fermato a quota 3,45 miliardi, comunque positivo rispetto ai 3.59 dello scorso anno. I dati sono stati complessivamente sotto le attese del 2%.

La crescita del fatturato è dovuta in gran parte alla crescita dei ricavi pubblicitari, anche se, come vedremo tra poco, non tutti i segmenti hanno lavorato allo stesso modo.
Il core business, quello pubblicitario e legato ai servizi web, è in buona salute e l’unico comparto in crescita mentre le altre voci, da Android a Google Play, sono invece in stallo e restano elementi marginali.

Sulla componente search, come saprete, peserà molto la decisione della commissione Europea.

Antitrust UE contro Google, a rischio multa da 6 miliardi di euro

La componente secondaria, infatti, vale appena 1.8 miliardi di fatturato e in gran parte garantita dalle vendite di terminali Nexus.

I ricavi sulla piattaforma Google, che pesa per il 77% del comparto pubblicitario, sono cresciuti del 14% mentre la rete partner solo del 5%, anche per via degli stravolgimenti applicati da Google stessa che hanno fatto contrarre i ricavi.

Il costo per click si è ridotto del 7% sulla rete partner mentre è mediamente salito del 2% nei siti web di proprietà di Google stessa.

Simone Ziggiotto

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