L’Intelligenza Artificiale potrebbe incrementare l’occupazione ma solo se ci sarà un adeguamento sul piano formativo dei candidati: ecco il motivo
Non vi è alcun dubbio sul fatto che l’Intelligenza Artificiale, in futuro, cambierà definitivamente volto al mondo del lavoro, archiviando definitivamente tante professioni ormai datate, ma aprendo nuove opportunità professionali a individui qualificati. In futuro si creerà una sorta di partnership vincente tra Intelligenza Artificiale e esseri umani.
Mentre le macchine in futuro saranno sempre più capaci di apprendere e di corroborare l’attività dell’uomo, gli esseri umani potranno trarre enormi vantaggi dall’apporto dell‘IA, raggiungendo elevati livelli di efficienza e produttività. Questa interazione tra intelligenza umana e artificiale rappresenterà una pietra miliare nella storia del lavoro, modificando in modo irreversibile le dinamiche aziendali.
Solo costruendo una relazione armoniosa e costruttiva tra macchina e uomo, potremo sperare in un progresso vincente. Per fare tutto ciò occorre un patto umano in cui i dati siano in grado di diventare parole, definendo meglio la realtà. Per questa ragione occorre creare una nuova cultura partendo dal dato. Bisogna creare un perfetto connubio tra le nostre vite e i dati, aprendo la mente ad una nuova trasformazione culturale che prescinda dal mezzo (la macchina) orientandosi sempre di più verso il talento.
Il timore infondato che l’Intelligenza Artificiale possa sostituire l’uomo e quindi creare disoccupazione di massa è contraddetto proprio dal fatto che le macchine, nella storia, sono sempre stato il complemento per le competenze umane e non la negazione o la mortificazione. L’Intelligenza Artificiale rappresenterà il perfetto alleato per gli esseri umani sul lavoro. Il vero ritorno con cui lo sviluppo dell’intelligenza artificiale aiuterà l’uomo si chiama tempo. Il tempo è proprio il fattore chiave che rende la macchina uno strumento prezioso per lavorare meglio e in maniera molto più efficiente.
Ecco perchè ha un senso citare il termine armonia, nel senso di unione uomo-macchina. Le macchine non ci aiuteranno a lavorare meno, ma a produrre di più, con meno fatica e in maniera molto più efficace. Quindi la realtà è decisamente diversa, anzi paradossalmente è decisamente opposta, perchè l’AI genererà nuove opportunità di lavoro. Sarà fondamentale, in tal senso, aggiornare le proprie competenze.
Il vero nodo che si dovrà sciogliere in futuro è quello legato alla mancanza di allineamento tra persone in cerca di un’occupazione e i posti vacanti. In questo senso sarà fondamentale riqualificare la forza lavoro e puntare sulla formazione. Secondo una recente indagine condotta dall’Osservatorio di Hunters Group, addirittura le opportunità di lavoro in futuro cresceranno del 10% grazie all’intelligenza artificiale. Ecco perchè quest’ondata di pessimismo è da ritenersi assolutamente infondata. (Marco A. Tringali)
Uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi è che con gli smartphone possiamo fotografare…
In tanti aspettavano da tempo l'adeguamento del 5,4% delle rendite Inail: le ultime circolari dell'ente…
Con lo switch-off dello scorso 28 agosto, che ha introdotto il nuovo digitale terrestre, è…
Sapere dove si trova un'altra persona è ora possibile grazie a WhatsApp: in pochi conoscono…
Il cappotto termico interno è una soluzione ottimale per avere ottimi risultati in riferimento all'isolamento…
Basta una mossa semplice e automatica per avere sempre a disposizione tutti i canali del…