L’iPhone X di Apple è un grande passo avanti in termini di design e funzionalità rispetto agli smartphone che Apple ha proposto per dieci anni, ed è solo l’inizio. In una intervista con la rivista di design giapponese Casa Brutus, il capo dei progetti di Apple, Jony Ive, ha condiviso informazioni legate al processo di progettazione dell’iPhone X, il ‘rivoluzionario’ melafonino che la società di Cupertino ha introdotto quest’anno per festeggiare i dieci anni trascorsi dal lancio del primo iPhone nel 2007.
Apple ha presentato iPhone X ad un evento stampa il 12 settembre scorso. Il primo grande cambiamento che si nota rispetto ai precedenti iPhone è il design, con un ampio display da 5.8 pollici che ricopre quasi tutta la superficie, con bordi quasi assenti e assenza del tradizionale pulsante fisico sotto lo schermo con Touch ID integrato. Al posto del lettore di impronte digitali ha debuttato Face ID, il sistema di riconoscimento del volto che fa uso del sistema fotografico TrueDepth composto da un proiettore di punti, una fotocamera a infrarossi e un illuminatore flood per consentire agli utenti di sbloccare l’iPhone, utilizzare Apple Pay, accedere alle app e altre funzioni in sicurezza. Per il resto, iPhone X condivide molte caratteristiche con l’iPhone 8 Plus.
Secondo Ive, l’iPhone X rappresenta uno dei progetti più difficili a cui Apple ha lavorato, con un periodo di sviluppo del prodotto durato oltre due anni. Ive ha definito il rilascio dell’iPhone X l’inizio di "un nuovo capitolo" del design dei prodotti di Apple, con la società che da quanto si apprende sta lavorando su "molte altre idee" per future iterazioni iPhone.
Non andando oltre sui prossimi melafonini in arrivo, Ive nell’intervista ha condiviso che la sua visione futura degli smartphone coinvolge dispositivi con una esperienza utente senza-contatto. Un primo passo verso questo è stato fatto con l’iPhone X, il quale integra la nuova tecnologia Face ID per il riconoscimento del volto, l’inizio di un’interfaccia utente che richiederà agli utenti di interagire fisicamente col device sempre meno. Secondo Ive, le funzionalità che non richiedono una interazione fisica rendono un dispositivo più semplice da utilizzare, e dunque il Face ID rispetto al Touch ID – lettore di impronte digitali presente in tutti i modelli di iPhone dopo iPhone 5s – offre dunque una migliore user experience poichè all’utente viene solo chiesto di guardare il telefono senza posizionare il dico sopra alcun sensore.
Riguardo il design dell’iPhone X, Ive ha detto che il design del melafonino ‘Anniversary’ è uniforme, al contrario del design dei modelli precedenti che si possono considerare come una combinazione di piu’ parti in un unico prodotto.
Guardando indietro nel tempo, precisamente dieci anni fa quando è stato introdotto il primo iPhone, Ive ha detto che la tecnologia multitouch lanciata dall’originale iPhone è una caratteristica che oggi è diventata la norma negli smartphone, una caratteristica che pero’ un decennio fa ha richiesto molto tempo per essere progettata poichè ha richiesto agli utenti di rivedere il modo di interfacciarsi con un telefono.
"Abbiamo idee molto più grandi e stiamo già lavorando su di esse", ha detto Ive, come riportato da 9to5Mac. "Piuttosto che una fine dell’iPhone, è un nuovo capitolo e l’inizio del suo sviluppo". In un’intervista separata con India Times, Ive ha detto che ci sono voluti cinque anni per sviluppare l’iPhone X, aggiungendo che secondo lui ci sono le basi per creare nuove "opportunità straordinarie" per le iterazioni future di iPhone.
Per Ive non dobbiamo quindi pensare all’iPhone X come una ultima espressione di iPhone che accontenterà i fan per i prossimi anni ma il dispositivo rappresenta l’inizio di un nuovo capitolo della storia del melafonino: novità ci saranno già dal prossimo anno? Staremo a vedere.
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