Google ha annunciato di avere aggiornato Bard, il suo servizio che permette di testare l’intelligenza artificiale generativa dell’azienda di Mountain View e basata su LaMDA, per aggiungere un paio di nuove capacità al sistema: il supporto per attività di programmazione e sviluppo software, con tanto di generazione di codice, il debug di codice e la spiegazione di codice. Proprio la capacità di gestire la programmazione di codice è stata tra le richieste più ricevute dal team di sviluppo di Bard da quando è stato aperto al pubblico, come ha spiegato in un post sul blog ufficiale The Keyword di Google la Group Product Manager di Google Research, Paige Bailey.
Google ha aperto nello scorso mese di marzo negli Stati Uniti e nel Regno Unito l’accesso pubblico a Bard dopo averlo presentato all’inizio di quest’anno. Essendo stato presentato dopo rispetto la concorrenza, Bard viene considerato come la risposta di BigG a ChatGPT di OpenAI, che Microsoft sta già integrando in alcuni suoi servizi e prodotti tra cui il motore di ricerca Bing, il browser Edge, Skype e in Microsoft 365.
Con Bard, ricordiamo, è possibile dialogare attraverso una chat comportandosi come se fosse una persona che sa di tutto e di più su numero di argomenti: è possibile chiedere suggerimenti per un progetto, risoluzioni di problemi, spiegazioni scientifiche, presentazioni, nuove ricette, consigli creativi e curiosità. Con l’ultimo aggiornamento di Bard, gli utenti hanno la possibilità di utilizzare il servizio per essere aiutati nelle funzioni di scrittura in Google Fogli (l’alternativa di Google a Excel) e nell’attività di programmazione e sviluppo software, compresa la generazione del codice, il debug di codice (sia quello fornito dall’utente che quello generato da Bard stesso), l’ottimizzazione di codice (per migliorarlo o renderlo più veloce) e la spiegazione di frammenti di codice. Quest’ultima capacità può rivelarsi estremamente utile agli utenti che sono alle prime armi con la programmazione oppure a coloro che necessitano di ulteriore supporto per capire il motivo per cui una porzione di codice va in blocco. Inizialmente, Bard supporta più di 20 linguaggi di programmazione, tra cui i più diffusi come C++, Go, Java, Javascript, Python e Typescript. Inoltre, Bard permette di esportare il codice Python in Google Colab, senza dover copiare e incollare.
Va ricordato che Bard è un progetto sperimentale e che, in quanto tale, potrebbe fornire informazioni "imprecise, fuorvianti o false", come ricorda la Bailey, anche se le presenta con una certa sicurezza. Riguardo proprio la programmazione di codice, Bard potrebbe fornire un codice sbagliato e che non funziona oppure che funziona ma che non restituisce l’output desiderato. Gli utenti che inizieranno ad utilizzare Bard per la programmazione dovrebbero controllare il codice fornito da Bard e testarlo prima di eventualmente iniziare ad utilizzarlo in un progetto.
Negli Stati Uniti e Regno Unito, chiunque abbia un account Google impostato in lingua inglese e con età di almeno 18 anni può collegarsi al sito web bard.google.com e richiedere l’invito per sperimentare il chatbot Bard.
Uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi è che con gli smartphone possiamo fotografare…
In tanti aspettavano da tempo l'adeguamento del 5,4% delle rendite Inail: le ultime circolari dell'ente…
Con lo switch-off dello scorso 28 agosto, che ha introdotto il nuovo digitale terrestre, è…
Sapere dove si trova un'altra persona è ora possibile grazie a WhatsApp: in pochi conoscono…
Il cappotto termico interno è una soluzione ottimale per avere ottimi risultati in riferimento all'isolamento…
Basta una mossa semplice e automatica per avere sempre a disposizione tutti i canali del…