Google ha iniziato ad aprire l’accesso a Bard, il chatbot che permette di sperimentare l’intelligenza artificiale generativa dell’azienda di Mountain View basata su LaMDA. Dopo essere stato presentato all’inizio di quest’anno, Bard dal 21 marzo 2023 ha iniziato ad essere disponibile pubblicamente, su richiesta, in inglese negli Stati Uniti e nel Regno Unito. L’annuncio è arrivato da Sissie Hsiao, vice president of product, e da Eli Collins, vice president of Research, di Google, in un post sul blog The Keyword dell’azienda.
Bard si può considerare come la soluzione concorrente di Google rispetto a ChatGPT di OpenAI, che Microsoft ha già iniziato ad integrare in alcuni suoi servizi e prodotti tra cui il motore di ricerca Bing, il browser Edge, Skype e, più recentemente in una versione migliorata, in Microsoft 365.
Negli Stati Uniti e Regno Unito, dunque, i proprietari di un account Google impostato in lingua inglese e con età di almeno 18 anni hanno la possibilità di collegarsi al sito web bard.google.com e richiedere l’invito per sperimentare il chatbot Bard. Una volta accettata la richiesta da parte di Google, è possibile iniziare a dialogare con Bard attraverso una chat, comportandosi come se fosse una persona informata su un gran numero di argomenti. In maniera molto simile a ChatGPT, è possibile chiedere a Bard suggerimenti e idee per completare un progetto, risolvere problemi, spiegare aspetti complicati della scienza, stimolare la propria creatività o soddisfare la propria sete di curiosità. Tra gli esempi di utilizzo di Bard condivisi da Hsiao, si potrebbe chiedere al chatbot di spiegare la fisica quantistica o di suggerire dei modi per leggere di più.
A livello tecnico, Bard viene descritto da Google come un servizio sperimentale di IA generativa alimentato da un grande modello di linguaggio (Large Language Models, LLM), in particolare su una versione ‘leggera’ del Language Model for Dialogue Applications (aka LaMDA), un modello linguistico per applicazioni di dialogo che Google ha messo a punto e che utilizza già da qualche anno per alimentare funzionalità linguistiche e di conversazione di nuova generazione. Semplificando, l’intelligenza di Bard funziona in questo modo: nel momento in cui si digita una domanda a Bard, il chatbot comprende la richiesta e fa affidamento alla sua conoscenza per rispondere. Ottenuta una risposta, è possibile continuare la conversazione chiedendo a Bard dell’altro, proprio come si farebbe in una conversazione naturale con una persona. Da quanto appreso, Bard risponde elaborando una parola alla volta, prevedendo le probabili parole successive. Il chatbot dovrebbe così riuscire a rispondere in maniera sempre diversa, anche quando gli viene posta una stessa domanda più volte.
Come ChatGPT, anche Bard non è esente da difetti. In particolare, Hsiao riferisce che Bard potrebbe fornire "informazioni imprecise, fuorvianti o false" anche se le condivide con una certa sicurezza. Questo può verificarsi poiché il modello apprende una grande quantità di informazioni che "riflettono pregiudizi e stereotipi del mondo reale".
Al momento Bard è sperimentale. Google considera Bard una esperienza complementare al suo motore di ricerca. Ciò significa che, per il momento, Bard non è ancora stato integrato in Google Ricerca. Tuttavia, le risposte di Bard potrebbero contenere un link che rimanda al motore di ricerca di Google per approfondire un determinato argomento. L’intenzione dell’azienda di Mountain View è comunque quella di arrivare ad integrare i modelli LLM nel suo motore di ricerca. Google invita gli utenti che proveranno Bard nelle prossime settimane a condividere i loro feedback, così potrà utilizzarli per migliorare il sistema.
Google ha previsto di espandere in futuro l’accesso a Bard in altri paesi, oltre al Regno Unito e agli Stati Uniti, e in altre lingue, oltre all’inglese. In Italia, il sito è attualmente accessibile con l’invito ad attendere il supporto del servizio anche nel Bel Paese. Quanto ci sarà da attendere prima che Bard diventi accessibile qui in Italia non lo sappiamo.
Google Bard, test da mobile
Immagini: Google