All’inizio di questo autunno, la Connectivity Standards Alliance (CSA) – ex Zigbee Alliance – ha rilasciato Matter 1.0, il nuovo standard unificatore del settore ‘Smart Home’ progettato per semplificare l’interoperabilità tra i dispositivi domestici intelligenti di diversi brand e consentire quindi ai dispositivi intelligenti di comunicare più facilmente tra di loro indipendentemente dalla marca e dalla loro piattaforma di gestione, garantendo al contempo maggiore privacy, sicurezza e semplicità di utilizzo. In qualità di membro della CSA, Google ha lavorato a fianco di 300 aziende per quasi tre anni per facilitare la connessione di dispositivi domestici intelligenti di centinaia di marchi e già da tempo aveva annunciato che avrebbe abbracciato quanto prima questo standard nei suoi prodotti e servizi. Il 15 dicembre 2022, Google ha annunciato che i dispositivi Google Nest e Android compatibili sono ora abilitati per Matter. Ciò significa che ora, i dispositivi Google abilitati Matter sono pronti per connettersi ai dispositivi Matter di altri brand.
I dispositivi Google Nest e Android idonei sono stati aggiornati automaticamente, quindi gli utenti non devono fare nulla, come ha assicurato la Director of Product Management di Google Home, Karen Yao, in un post sul blog The Keyword. Ciò di cui gli utenti hanno bisogno è un hub abilitato Matter per controllare i dispositivi intelligenti abilitati Matter. Le persone che utilizzano Google Home per gestire la propria casa intelligente, per esempio, hanno bisogno di un dispositivo Google Home o Nest che possa fungere anche da hub per Matter. I dispositivi Google Home che oggi possono servire da hub abilitato Matter sono: l’altoparlante Google Home originale, Google Home Mini, Nest Mini, Nest Audio, Nest Hub (1a e 2a generazione), Nest Hub Max e il nuovo Nest Wifi Pro.
I dispositivi abilitati Matter funzionano localmente su reti Wi-Fi e Thread (una tecnologia di rete a bassa potenza). Quando si aggiunge a Google Home un dispositivo compatibile con Matter, questo si collega alla stessa rete del dispositivo hub, permettendo di controllarlo sia a casa che fuori. Ad esempio, quando si chiede al proprio Nest Mini di accendere una luce o un altro dispositivo per la smart home, Nest Mini invia la richiesta ai servizi cloud Nest via Internet. In genere la richiesta viene inoltrata al cloud partner del produttore della luce, che a sua volta comanda alla luce di accendersi. Con i dispositivi compatibili con Matter ci sono meno passaggi, quindi il controllo è più semplice e veloce anche quando non si è in casa. Effettuando questa stessa richiesta, Nest comunica semplicemente alla luce di accendersi tramite la rete Wi-Fi di casa, senza dover inviare il comando al cloud e da lì di nuovo alla luce.
Google ha anche aggiornato Nest Wifi Pro, Nest Hub Max e Nest Hub (2a generazione) in modo che funzionino come router di confine Thread, permettendo così di connettere anche i dispositivi Thread alla propria rete.
Per quanto concerne i dispositivi Android, Google ha aggiunto il supporto Matter in Fast Pair, la funzionalità della piattaforma che semplifica la connessione rapida dei dispositivi. Ora, Fast Pair su Android semplifica la connessione dei dispositivi abilitati Matter alla rete domestica, a Google Home e ad altre app per la smart home, con la stessa rapidità con cui, per esempio, è possibile associare al telefono un nuovo paio di auricolari bluetooth.
Google, nel frattempo, ha già iniziato ad aggiornare la confezione di vendita dei suoi prodotti che supportano Matter, aggiungendo il logo ‘Matter’ e rendere così chiaro alle persone che stanno acquistando un prodotto che supporta il nuovo standard. Google sta anche collaborando con partner di tutto il settore, tra cui Eve, Meross, Nanoleaf, Philips Hue e Tuya, per assicurarsi che più dispositivi domestici intelligenti funzionino con Matter. Philips Hue, per esempio, ha già fatto sapere che aggiornerà il suo Hub con Matter nei prossimi mesi.
Per gli utenti che sono abituati ad utilizzare la piattaforma Samsung SmartThings per gestire i dispositivi della propria casa connessa, l’azienda di Mountain View ha lavorato al fianco di Samsung per semplificare la funzionalità Multi-Admin integrata in Matter che semplifica il controllo multipiattaforma. L’esperienza migliorata sarà disponibile nel 2023: nel momento in cui si aprirà l’app Google Home, si vedranno automaticamente i dispositivi Matter configurati con l’app SmartThings su Android, con l’opzione per aggiungere facilmente quei dispositivi a Google Home e viceversa. In questo modo, non sarà più necessario aggiungere manualmente ciascuno dei dispositivi uno alla volta sia nell’app SmartThings e sia nell’app Google Home o preoccuparsi dell’ecosistema su cui il dispositivo è stato configurato per primo.
Infine, Google ha previsto di aggiungere il supporto per Matter nel corso del 2023 anche nell’app Google Home per iOS. Nel frattempo, altri dispositivi Google Nest riceveranno il supporto per Matter.
Google spiega Matter
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