Riguardo il caso del ban di Huawei negli Stati Uniti, eravamo rimasti fermi alle parole del presidente Trump di consentire alle aziende americane – come Google – di vendere i loro prodotti e servizi alla società cinese. Erano, e sono rimaste, solo parole, niente di concreto è stato fatto. Pertanto, adesso che Huawei si trova sul punto di lanciare la nuova serie Mate30 si scopre da Reuters che i nuovi smartphone del brand cinese (Mate30 e Mate30 Pro) potrebbero (attenzione al condizionale) arrivare senza le applicazioni Google integrate, in assenza della licenza da Google.
Da quanto appreso, gli smartphone della serie Mate30 – e cosi’ i successivi nuovi smartphone Huawei che arriveranno se la situazione non cambierà – eseguiranno il sistema operativo Android comunque ma nella versione open-source che è disponibile gratuitamente e che non prevede l’accesso al Google Play Store per il download di applicazioni e non ha le applicazioni e dei servizi Google preinstallati. Niente possibilità di usare, quindi, app come Google Maps, Youtube, Gmail e altre. Di conseguenza, sono a rischio le vendite di questi smartphone. Per non parlare poi del fatto che potrebbero esserci persone non a conoscenza della situazione che andranno in negozio, vedranno un nuovo smartphone Huawei che gli piace, lo acquisteranno scoprendo poi di queste limitazioni, mettendo in cattiva luce il marchio.
Lo scorso maggio, ad Huawei era stata prorogata per tre mesi dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti la sospensione del ban, in modo da poter continuare a fornire assistenza e supporto, inclusi aggiornamenti o patch software, ai telefoni Huawei esistenti che erano disponibili al pubblico prima o dopo il 16 maggio 2019. Come ricordato da The Verge, ad agosto la proroga è stata data per altri 90 giorni per terminare il 19 novembre. Questa vale pero’ solo per i telefoni esistenti, non quelli nuovi immessi sul mercato, come è il caso della nuova serie Mate30 e cio’ che seguirà.
"Senza i servizi Google, nessuno acquisterà il dispositivo", ha dichiarato l’analista indipendente Richard Windsor, come riportato da Reuters.
Per quanto concerne la non disponibilità del Play Store senza il rilascio della licenza da parte di Google, nei mesi scorsi era emerso che Huawei aveva iniziato ad investire nella crescita di AppGallery, il suo store ufficiale per app e giochi, ma allo stato attuale non puo’ sostituire il Play Store di Google perchè offre molto poco, in termini di contenuti. Se sistemata e se riuscirà ad includere molti piu’ contenuti allora potrebbe diventare l’app da cui gli utenti Huawei potranno scaricare nuove applicazioni al posto del Play Store di Google. Ma i tempi sono molto stretti.
Huawei dovrebbe annunciare la serie Mate30 entro la fine del prossimo mese di settembre, dopo l’annuncio del nuovo chipset Kirin 990 all’IFA 2019 di Berlino.
Ci aspettiamo che Huawei rilascerà una comunicazione ufficiale per calmare le acque e tranquillizzare i propri clienti, attuali e futuri, quindi aggiorneremo l’articolo quando ci saranno novità. Per il momento, il portavoce di Huawei Joe Kelly ha detto a Reuters che "Huawei continuerà ad utilizzare il sistema operativo e l’ecosistema Android se il governo degli Stati Uniti ci consente di farlo. Altrimenti, continueremo a sviluppare il nostro sistema operativo e il nostro ecosistema".
All’inizio di questo mese, Il 9 agosto, alla Huawei Developer Conference 2019 che si è tenuta in Cina, Huawei ha lanciato HarmonyOS, un nuovo sistema operativo basato su microkernel progettato per offrire un’esperienza utente coerente su tutti i dispositivi e scenari. Al momento, HarmonyOS è destinato all’uso prima su dispositivi intelligenti che non sono smartphone ma si vocifera che lo sviluppo potrebbe proseguire fino a diventare utilizzabile, in futuro, anche sui telefoni Huawei di nuova generazione al posto di Android.