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Google consente di fare musica usando nuovi suoni generati da IA

La tecnologia non è importante solo nel mondo degli smartphone, anche se è quella che ci compete di piu’, ma ha un ruolo anche nell’ispirare persone che svolgono lavori come creare musica. E’ grazie anche alla tecnologia se la musica negli ultimi anni è cambiata in modi nuovi e sempre piu’ creativi. Basti pensare all’amplificatore per chitarra che ha aperto le porte ai musicisti rock ad una nuova gamma di suoni. Sono poi arrivati i synth, ossia gli strumenti musicali che appartengono alla famiglia degli elettrofoni che sono in grado di generare autonomamente segnali audio, sotto il controllo di un musicista o di un sequencer, contribuendo a dare forma al suono della musica elettronica. Negli ultimi anni hanno iniziato ad essere sviluppate nuove tecnologie come i modelli di apprendimento automatico e algoritmi basati sulla intelligenza artificiale che sugli smartphone consentono di realizzare foto piu’ belle o di dialogare con un assistente virtuale, ma come questi potrebbero svolgere un ruolo nella creazione di nuovi strumenti e possibilità per il processo creativo di un musicista? Magenta è il progetto di ricerca all’interno di Google che sta attualmente cercando risposte a queste domande.

Basandosi sulla ricerca passata nel campo dell’apprendimento automatico e della musica, l’anno scorso dal progetto Magenta è uscito NSynth (Neural Synthesizer), il "sintetizzatore neurale" che da Douglas Eck, Research Scientist di Magenta e Google Brain, e Steve Vranakis del Creative Lab di Google è stato descritto come "un algoritmo di apprendimento automatico che utilizza le reti neurali profonde per apprendere le caratteristiche dei suoni e quindi creare un suono completamente nuovo basato su queste caratteristiche". Piuttosto che combinare o combinare diversi suoni, NSynth "sintetizza un suono completamente nuovo usando le qualità acustiche dei suoni originali" hanno spiegato Eck e Vranakis.

NSynth Super

Da quando il progetto Magenta è nato, il suo team ha continuato a sperimentare diverse interfacce e strumenti musicali per rendere l’algoritmo NSynth più facilmente accessibile ed utilizzabile. Nell’ambito di questa esplorazione, i team del Creative Lab e Magenta di Google hanno collaborato negli ultimi mesi per la creazione del "NSynth Super", uno strumento sperimentale open source che offre ai musicisti la possibilità di esplorare nuovi suoni generati dall’algoritmo NSynth.

Per realizzare il prototipo del NSynth Super, hanno spiegato Eck e Vranakis in un post sul blog di Google, sono stati registrati 16 suoni sorgente originali su una gamma di 15 flussi che sono stati poi elaborati dall’algoritmo di NSynth. Sono stati quindi ottenuti oltre 100.000 nuovi suoni, che sono stati caricati nel NSynth Super per precomprimere nuovi suoni. I musicisti possono quindi adesso letteralmente spostare il dito sul display touch del NSynth Super per utilizzare i nuovi suoni e, combinandoli tra essi, a creare la loro nuova musica.

Google ha pensato proprio a tutti, rendendo il NSynth Super ampiamente accessibile, essendo riproducibile tramite qualsiasi sorgente MIDI, come una DAW, un sequencer o una tastiera. I musicisti possono trovare tutti i codici sorgente del progetto, i diagrammi e i modelli disponibili per il download su GitHub.

"Parte dell’obiettivo di Magenta è quello di colmare il divario tra creatività artistica e apprendimento automatico" hanno commentato Eck e Vranakis, aggiungendo che "è per questo che lavoriamo con una comunità di artisti, programmatori e ricercatori di apprendimento automatico per saperne di più su come gli strumenti di machine learning possano potenziare i creatori. È anche il motivo per cui creiamo tutto, incluso NSynth Super, con le librerie open source, tra cui TensorFlow e openFrameworks".

"I nuovi suoni sono potenti. Possono ispirare i musicisti in modi creativi e inaspettati, e talvolta potrebbero definire uno stile musicale o un genere completamente nuovo" hanno aggiunto Eck e Vranakis. "È impossibile prevedere dove i nuovi suoni generati dagli strumenti di machine learning possono portare un musicista, ma speriamo che conducano ad una sperimentazione e ad una creatività piu’ ampie".

Maggiori informazioni sul NSynth Super sono disponibili all’indirizzo g.co/nsynthsuper.

Simone Ziggiotto

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