Google ha ufficialmente lanciato Hire, una piattaforma per professionisti che aiuta le piccole e le medie imprese a reclutare personale.
Il servizio al lancio viene reso disponibile solo negli Stati Uniti e si basa su G Suite – l’hub di servizi di Google per il mondo del lavoro – per consentire ai datori di lavoro di tenere traccia delle informazioni dei candidati: gestisce lo scambio di posta elettronica tramite Gmail, segna i colloqui come appuntamenti su Calendar, fa registrare e analizzare i dati dei candidati su Fogli.
Google Hire viene considerato simile a LinkedIn, solo che si rivolge piu’ a chi il lavoro lo offre, e non a chi lo cerca. Non a caso ‘Hire’ significa ‘assumi’ in italiano.
Nel suo blogpost in cui annuncia il lancio di Hire, Google cita i risultati di uno studio di Bersin by Deloitte, secondo cui occorrono mediamente 52 giorni per occupare una posizione lavorativa aperta, mentre colloqui, programmazione e valutazioni costano all’azienda circa 4mila dollari a candidato; Hire è progettato per aiutare le Piccole e Medie Imprese a reclutare in modo più efficace
"Hire consente di identificare i candidati, costruire relazioni forti e gestire in modo efficiente i colloqui end-to-end. Si integra perfettamente con le applicazioni G Suite come Gmail e Google Calendar, utilizzate da più di 3 milioni di aziende, molte delle quali per avere un aiuto nelle assunzioni" ha spiegato Google. "Con l’introduzione del Hire, i clienti hanno ora un’applicazione per colloqui accanto agli strumenti familiari di G Suite, che possono tornare utili per rendere il processo di reclutamento piu’ efficiente".
Negli ultimi mesi si è discusso circa il lancio di Google Hire perchè si pensava che avrebbe consentito ai datori di lavoro di vedere la cronologia delle ricerche personali e dell’account YouTube dei candidati dipendenti prima dell’assunzione. Questo in realtà non è possibile, in rispetto della privacy dei candidati, almeno affidandoci alle dichiarazioni di Google, dopo che diversi rapporti di notizie avevano suggerito nei mesi scorsi che il servizio avrebbe potuto permettere ai reclutatori di accedere a tutta la cronologia delle ricerche dei candidati sul web e su Youtube. Google ha sempre negato tali affermazioni.
Google Hire
Le critiche nate su Hire erano legate alla privacy, in quanto nel sito aperto al pubblico e accessibile all’indirizzo https://hire.withgoogle.com/ viene chiesto agli utenti di accedere con il proprio account Google personale. Ci sono state alcune speculazioni secondo cui questo permetterebbe ai potenziali datori di lavoro di vedere l’intera cronologia delle ricerche sul web e su YouTube, ma il Daily Mail ha riferito che Google ha negato queste affermazioni.
Un portavoce di Google ad Engadget ha anche inviato una mail per chiarire la questione sulla privacy, nella quale è stato scritto che Google Hire è un prodotto "che aiuterà i clienti G Suite a gestire il loro processo di assunzioni in modo più efficace. Il prodotto permetterà ai datori di lavoro di raccogliere le candidature da un’applicazione on-line. Le informazioni che un candidato volontariamente fornisce vengono passate ad un potenziale datore di lavoro come parte della loro domanda on-line. Le informazioni private non saranno condivise."
Il sito specializzato Axios sostiene che lo strumento è di tipo ATS (applicant tracking system) e che, nella fase di test pre-lancio, diverse aziende di tecnologia lo hanno utilizzato, tra cui Medisas, Poynt, DramaFever, SingleHop, e CoreOS’.
Google non è la prima grande azienda a lanciare strumenti per avvicinare chi cerca lavoro con chi lo offre. Facebook nel mese di febbraio ha lanciato Jobs, che aiuta le imprese a trovare dipendenti e/o collaboratori e gli utenti a trovare un lavoro. Google va con Hire a competere in un mercato che gia’ comprende player affermati come LinkedIn, Glassdoor e Monster.
Google ha acquisito nel 2015 Bebop, una startup focalizzata sullo sviluppo di strumenti di produttività per le imprese. Google Hire è frutto del lavoro degli ex dipendenti di Bebop e del suo fondatore Diane Greene, che ora dirige la divisione Enteriprise e Cloud di Google.
Google Hire è al momento disponibile a pagamento per le aziende statunitensi con meno di mille dipendenti. Se e quando arriverà in altri mercati non lo sappiamo.
Uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi è che con gli smartphone possiamo fotografare…
In tanti aspettavano da tempo l'adeguamento del 5,4% delle rendite Inail: le ultime circolari dell'ente…
Con lo switch-off dello scorso 28 agosto, che ha introdotto il nuovo digitale terrestre, è…
Sapere dove si trova un'altra persona è ora possibile grazie a WhatsApp: in pochi conoscono…
Il cappotto termico interno è una soluzione ottimale per avere ottimi risultati in riferimento all'isolamento…
Basta una mossa semplice e automatica per avere sempre a disposizione tutti i canali del…