Google dice che negli ultimi anni ha fatto "passi da gigante nel riconoscimento visivo" ricordando che ora è possibile cercare in Google Immagini foto con contenuti simili alle immagini che gli utenti possono caricare al posto di ricercare tramite parole chiave.
Google non è l’unica azienda ad investire nell’apprendimento automatico e nel riconoscimento delle immagini. Facebook, Twitter, Microsoft, Amazon e praticamente ogni azienda ‘big’ dell’alta tecnologia nella Silicon Valley investe nel settore.
Il deep learning è utilizzato anche in applicazioni di riconoscimento vocale come Alexa di Amazon, Cortana di Microsoft e Siri di Apple.
La maggior parte di queste applicazioni si basano su server potenti come Watson di IBM, ma il prossimo obiettivo è di accelerare i servizi facendo elaborare i dati al dispositivo, eliminando passaggi intermedi come lo scambio dei dati con un server esterno, cosa che Moodstocks è gia’ in grado di fare.
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"Siamo lieti di accogliere [il team di Moodstocks] al nostro centro di R&D a Parigi, che abbiamo lanciato nel 2011, che, oltre alla ricerca operativa, contribuisce allo sviluppo di YouTube, Chrome o l’Institut Culturel" prosegue Google nel suo blogpost. "Continuiamo i nostri sforzi nel machine learning, e Moodstocks è un’altra prova del nostro coinvolgimento nel settore. La Francia è ricca di talenti nel campo dell’ingegneria e della ricerca… Non vediamo l’ora di lavorare con la squadra di Moodstocks per scoprire cosa possiamo sviluppare insieme".
Con un post dal titolo "Ci siamo uniti a Google" visibile nella homepage del sito web di Moodstocks, l’azienda comunica il proprio entusiasmo nell’annunciare di aver "raggiunto un accordo per unire le forze con Google al fine di implementare il nostro lavoro su larga scala".
"Da quando abbiamo avviato Moodstocks, il nostro sogno è stato quello di dare occhi alle macchine trasformando le telecamere in sensori intelligenti in grado di dare un senso al loro ambiente circostante. Dopo aver introdotto il riconoscimento delle immagini on-device nel 2012, abbiamo lavorato per estendere il nostro raggio di rilevamento di oggetti negli ultimi 2 anni e mezzo, utilizzando approcci basati sul deep learning" spiega Moodstocks nel suo sito.
L’obiettivo di Moodstocks sarà ora quello di "costruire grandi strumenti di riconoscimento delle immagini all’interno di Google" assicurando agli attuali clienti che hanno pagato per i servizi offerti da Moodstocks di poter continuare ad utilizzarli fino alla scadenza del loro abbonamento: "Questo significa che ci sarà la sospensione dei nostri servizi di riconoscimento delle immagini a breve, ma non vediamo l’ora di portare a voi strumenti ancora migliori come parte di Google".
Moodstocks si aspetta che l’acquisizione sarà completata nelle prossime settimane.
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Google ha acquistato Moodstocks, una startup francese proprietaria di una tecnologia in grado di far riconoscere oggetti ad uno smartphone in pochi secondi. Con questa acquisizione, il colosso di Mountain View dimostra, ancora una volta, il proprio interesse per i sistemi di intelligenza artificiale.
A differenza di altri prodotti, la tecnologia sviluppata da Moodstocks lavora in locale sullo smartphone, piuttosto che su un server. Altri dispositivi con tecnologia IA, invece, funzionano solo quando connessi ad internet, inviando dati ad un server esterno dove vengono elaborati e quindi la risposta viene trasmessa sul dispositivo dell’utente – Moodstocks fa tutto sul dispositivo in locale.
"C’è ancora una lunga strada da percorrere [con l’apprendimento automatico], ed è qui che entra in gioco Moodstocks", ha detto Google in un post sul blog in francese.
Moodstocks è un team di ingegneri e ricercatori con sede a Parigi, che sviluppa nuovi algoritmi visivi per il riconoscimento degli oggetti e per l’apprendimento automatico, e fornisce una tecnologia di riconoscimento delle immagini e degli oggetti per i dispositivi mobili.
L’accordo prevede che Moodstocks cesserà di fornire i propri servizi, con il suo team di ingegneri che si unirà al team di Google per la ricerca e sviluppo con sede a Parigi.
Molti servizi Google utilizzano l’apprendimento automatico per essere più semplici e più utili nella vita di tutti i giorni degli utenti – come Google Translate, la funzione Smart Reply in Inbox (Gmail), o l’applicazione principale di Google.