L’edizione 2016 di Google I/O, la annuale conferenza per gli sviluppatori di Android, è stata aperta il 18 maggio con l’annuncio di Google Assistant, l’assistente digitale che l’azienda di Mountain View lancia per permettere alle persone di interagire con la propria voce, come fosse un colloquio, con i servizi offerti da Google, in grado di fornire ogni tipo di risposta. Google gestisce miliardi di risposte alle domande che riceve ogni giorno dagli utenti tramite smartphone, tablet, pc e smartwatch. Con Google Assistant, sarà possibile essenzialmente compiere le stesse operazioni come gia’ si puo’ fare con altre interfacce di Google, ma in un modo colloquiale.
I primi smartphone ad arrivare sul mercato con integrato Google Assistant sono Pixel e Pixel XL, annunciati nel corso dell’evento #madebygoogle del 4 ottobre.
Apple ha il suo Siri, Amazon ha il suo Alexa e Microsoft ha il suo Cortana. Google ha fatto interagire i propri utenti con Google Now fino ad oggi, ma grazie alle ultime innovazioni tecnologiche nel campo del machine learning (o apprendimento automatico) Google si è detta pronta ad introdurre un suo vero e proprio assistente digitale.
Google con Assistant ritiene di essere non uno ma dieci passi davanti rispetto la concorrenza grazie al machine learning e all’intelligenza artificiale, nello specifico aree come la comprensione del linguaggio naturale, il riconoscimento vocale e la traduzione. Con l’aiuto del machine learning, Google Assistant migliora nel tempo imparando le preferenze di un utente specifico – piu’ si usa, piu’ si adatta alla personalità dell’utente.
Google dice di essere così riuscita a "creare un’esperienza sempre più utile e di assistenza agli utenti. Sono questi gli ingredienti che hanno reso il riconoscimento vocale di Google il più preciso al mondo e che vi permettono di fare una foto a una scritta in cinese e vederla immediatamente tradotta in inglese."
Google ritiene di essere oggi in un momento importante in cui sempre più persone interagiscono con Google in modo naturale e non solo per cercare informazioni, aspettandosi che Google li aiuti ad organizzare meglio le loro attività quotidiane.
Tutta questa premessa per presentare l’assistente Google.
L’assistente conversa con gli utenti, in un dialogo in cui Google capisce cio’ che l’utente sta chiedendo e cerca di aiutare a fare ciò che vi serve fornendo risposte, a voce o mostrando schede informative. Ad esempio, semplifica l’acquisto dei biglietti per il cinema mentre si è in auto, trova il ristorante per uno spuntino al volo con la famiglia prima dell’inizio dello spettacolo e aiuta ad arrivare fino al cinema evitando il traffico. Altro esempio: chiedendo a Google ‘chi è il presidente degli Stati Uniti’ l’assistente risponde ‘barack obama’ e a quel punto l’utente puo’ chiedere ‘quando è nato’ e ricevere in risposta ‘4 agosto 1961’ senza dover ripetere il soggetto della ricerca, proprio come fosse un colloquio.
L’assistente è universale, funziona su tutti i tipi di device (smartphone, tablet, smartwatch, ecc), e preleva le informazioni da tutti i servizi di Google, in qualsiasi contesto. Questo grazie agli investimenti fatti da Google negli ultimi anni per comprendere le domande fatte dagli utenti.
L’assistente Google è parte centrale dei nuovi prodotti che la società ha lanciato questo autunno: lo speaker Google Home, l’app di messaggistica Allo e i telefoni Pixel e Pixel XL.
Google Home è un dispositivo ad attivazione vocale – copia di Amazon Echo per intenderci – che porta l’assistente Google in ogni stanza della casa. Tramite questo speaker è possibile ascoltare musica, gestire gli impegni quotidiani e ottenere risposte da Google, il tutto semplicemente parlando in modo naturale e dopo il comando "Ok Google". E’ possibile chiedere a Google Home di riprodurre una canzone precisa o una playlist da Spotify o Play Music (o altri servizi di streaming musicale), impostare un timer per il forno, controllare lo stato del volo o spegnere le luci di casa grazie al supporto dei dispositivi connessi in casa (tra cui i prodotti Nest). E’ stato progettato per essere adatto ad un ambiente domestico e sarà disponibile in diversi colori e materiali. Disponibile da novembre per l’acquisto.
Allo è invece una nuova applicazione di messaggistica in cui è fortemente integrato l’assistente Google, e funziona un po’ come i chatbot che si trovano all’interno di Facebook Messenger. L’assistente Google puo’ dunque essere utilizzato nelle chat, sia private sia di gruppo, e dal momento che capisce ciò che l’utente dice risponde alle domande di informazioni come gli impegni in agenda o le foto dell’ultimo viaggio. Per esempio, se in una conversazione si sta organizzando una cena tra amici, si puo’ chiedere all’assistente di suggerire un ristorante nelle vicinanze, sempre restando all’interno della conversazione e non uscendo mai dall’app Allo; a questo punto le informazioni del ristorante selezionato tra quelli proposti (come l’indirizzo, numero di telefono o altro) possono essere condivise, mai uscendo dalla conversazione con tutti i contatti.
Nel video qui sotto potete vedere ‘in azione’ il nuovo assistente digitale di Google.
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