Oggi abbiamo a che fare con dispositivi ‘fisici’ come computer, smartphone e tablet, ma Google vede un futuro in cui dovremo riconsiderare il concetto stesso di dispositivo.
Sundar Pichai, CEO di Google, nella lettera annuale agli azionisti anticipa un futuro basato sulla intelligenza artificiale, in cui il computer, qualsiasi fattore forma avrà, sarà un’assistente intelligente che ci segue passo passo nel corso di tutta la giornata. Un assistente intelligente dovrebbe essere utile al momento giusto, nel modo giusto" ha detto Pichai. "Ci muoveremo da un mondo in cui primeggia il ‘mobile’ a uno in cui al primo posto c’è l’intelligenza artificiale".
La lettera di Pichai è lunga, ma non contiene nulla di nuovo o sconvolgente. La lettera sottolinea quanto Google sta dando la priorità all’intelligenza artificiale, il che non è una novità. Aziende importanti come Facebook e Google hanno investito pesantemente nel campo dell’intelligenza artificiale, apprendimento automatico, e riconoscimento delle immagini.
Google in Inbox by Gmail ha introdotto alcune settimane fa lo strumento chiamato ‘Smart Reply’ che permette ad un sistema basato sull’intelligenza artificiale di rispondere alla posta elettronica, come se ci fosse una segretaria digitale quando in realtà è un complesso algoritmo. L’app Google Foto utilizza un riconoscimento avanzato delle immagini per aiutare gli utenti ad organizzare i documenti: riconosce i volti, anche persone di varia età, in modo da poter visualizzare le foto di una stessa persona quando erano bambino e da adulto con la stessa facilità. Google starebbe inoltre lavorando ad uno smartphone capace di riconoscere il nostro volto o l’oggetto che si inquadra con la fotocamera.
"Per noi la tecnologia non sono i dispositivi o i prodotti che costruiamo. Non sono questi gli obiettivi finali", scrive nella lettera Pichai. "Si dovrebbe essere in grado di muoversi senza problemi attraverso i servizi di Google in modo naturale, e ottenere l’assistenza che comprende il contesto, la situazione e cio’ di cui si ha bisogno – il tutto nel rispetto della privacy e la protezione dei dati. Il genitore medio ha esigenze diverse rispetto allo studente medio del college. Allo stesso modo, un utente vuole un tipo di aiuto diverso quando si trova in macchina rispetto a quando è nel soggiorno di casa. Un assistente intelligente dovrebbe comprendere tutte queste cose ed essere utile al momento giusto, nel modo giusto."
Con l’avanzare della tecnologia e della quantità di pagine web e dell’influenza che hanno avuto i social network e molti altri fattori, Google ha inventato un nuovo algoritmo – chiamato RankBrain – per rendere il suo motore di ricerca piu’ utile.
Non dimentichiamo, poi, che il campione del mondo di Go – un antico ma complicato gioco da tavolo – è stato sconfitto dalla più recente tecnologia di computer in sviluppo presso i laboratori di Google con l’obiettivo di aiutare a determinare se una macchina può imitare l’intuizione umana.
Mentre Google ha già conquistato la ricerca su Internet, si trova ad affrontare diversi rivali come Apple, Amazon, e Facebook. Oggi i computer sono ovunque: in auto, in tasca, in casa… "Solo un decennio fa, l’informatica era ancora sinonimo di grandi computer sulle nostre scrivanie. Poi, nel corso di pochi anni, potenti processori e sensori sono diventati così piccoli ed economici che hanno permesso per la proliferazione dei supercomputer che si adattano alle nostre tasche: i telefoni cellulari." Guardando al futuro, il prossimo grande passo per Pichai sarà che il concetto stesso di "dispositivo" svanirà.
"La tecnologia è una forza di democratizzazione che potenzia le persone attraverso l’informazione", scrive nella lettera Pichai. "Google è una società di informazione. Lo è stata quando fu fondata e lo è oggi".
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