Google e il fisco inglese di Sua Maestà sono giunti ad un accordo per il pagamento da parte del colosso della ricerca sul web delle tasse ancora non pagate in periodo compreso tra il 2005 e 2015. L’accordo, che arriva dopo sei anni di caso giudiziario aperto tra le due parti, ha stabilito che Google dovrà pagare 130 milioni di sterline (pari a circa 171 milioni di euro).
Google è una delle varie multinazionali che sono state accusate da alcuni paesi europei di evitare il pagamento delle tasse, o almeno di non pagare la quantità che realmente dovrebbero in base ai miliardi di sterline che si guadagnano in Gran Bretagna.
Per evitare di pagare le giuste tasse nel Regno Unito, Google – come le altre società accusate di fare lo stesso – ha sfruttato il fatto di avere sede fiscale in Europa in Irlanda, dove le imposte sulle società sono inferiori a quelle del Regno Unito e in altri paesi. Questo, per esempio, ha portato la società a pagare 20,4 miliardi di sterline in tasse su un fatturato di 3,8 miliardi di sterline nel 2013. In quell’anno, Google ha fatto la maggior parte dei suoi profitti nel Regno Unito attraverso la gestione della pubblicità on-line.
Matt Brittin, capo di Google in Europa, ha detto alla BBC: "Oggi abbiamo annunciato che ci accingiamo a pagare di più il fisco nel Regno Unito. Le regole stanno cambiando a livello internazionale e il governo britannico sta prendendo l’iniziativa di far applicare tali regole e quindi cambieremo quello che stiamo facendo qui. Vogliamo fare in modo di pagare la giusta quantità di tasse". Brittin, ad ogni modo, ha detto che Google ha sempre rispettato le regole fiscali internazionali.
L’accordo viene quindi inquadrato come un cambiamento delle regole fiscali internazionali stabilite dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), che ha recentemente stabilito che le imprese multinazionali non dovrebbero muovere i profitti che fanno in un paese in un altro al fine di pagare meno tasse.
Uno dei cambiamenti per Google nel Regno Unito sarà pagare le tasse in base alle vendite, piuttosto che sul profitto, come è avvenuto finora.
Alla fine dello scorso anno, il fisco italiano si è accordato con Apple per far pagare alla società di Cupertino 318 milioni di euro per le mancate tasse pagate in Italia negli ultimi anni.
Il Regno Unito si conferma ancora una volta decisamente convincente sul fronte tasse. Dopo aver recuperato oltre 170 milioni con Google, questa volta sotto il mirino Facebook.
Il Regno Unito aveva contestato alla società americana di aver trasferito la sede in Irlanda per vantaggi fiscali utilizzando uno stratagemma che consentiva di far risultare gran parte dei ricavi in Irlanda, anche laddove prodotti invece nel Regno Unito cosi come di fatto accade in Francia, Germania e Italia.
Facebook e il fisco inglese si sono accordati per una tassa del 20% sui ricavi prodotti dal social network nel Regno Unito.
A breve, la fatturazione passerà infatti da Facebook Ireland a Facebook UK.
Il pagamento delle tasse sarà ufficiale a partire dal I Gennaio 2017.
Si chiude cosi una controversia legale avviata nel 2014 quando Facebook, nonostante milioni di fatturato, aveva versato alle casse inglese la bellezza, si fa per dire, di 4200 sterline.
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