Il prezzo è salito dalla prima alla nuova seconda generazione, ma anche per soli 39 euro Chromecast 2015 è un dispositivo che nelle case non può mancare, almeno per chi è appassionato dello streaming in tutte le sue concezioni (per la musica, i film, le foto, ecc.). Il dongle di Google è la base per rendere smart una TV che non lo è oppure per aumentare le funzionalità di uno smart tv.
Per l’intrattenimento domestico Chromecast non può mancare, ma è davvero necessario acquistare il nuovo modello se in casa abbiamo già acquistato l’originale Chromecast 2013? Per entrambi i modelli la configurazione è semplice attraverso la nuova applicazione Chromecast per smartphone e tablet e i contenuti riproducibili sono esattamente gli stessi: ma allora cosa c’è di nuovo? Anche se l’atteso supporto al 4K non c’è, il design è nuovo e la connettività Wi-Fi è più potente (802.11ac e 5GHz). Andiamo quindi a scoprire questo nuovo Chromecast che abbiamo provato e di cui siamo rimasti abbastanza soddisfatti.
PRO del nuovo Chromecast 2015:
costa poco; compatibile con la maggior parte dei servizi di video e musica in streaming; WiFi con supporto standard veloce 802.11ac e potente 5GHz.
CONTRO del nuovo Chromecast 2015:
prezzo di 4 euro maggiorato dal precedente modello (negli USA non è cambiato); max risoluzione video 1080p (FullHD); magnete inutile.
Prima Installazione
Per chi ha già avuto modo di provare il Chromecast di prima generazione, configurare il nuovo Chromecast 2015 è la stessa e identica cosa. I passi sono semplici, stampati anche all’interno della confezione di vendita stessa.
Per configurare il dispositivo Chromecast, controlliamo di avere: un dispositivo di visualizzazione (monitor o TV) dotato di ingresso HDMI, accesso a una presa di corrente disponibile o a una porta USB (5V) disponibile direttamente sullo schermo con ingresso HDMI, accesso a una rete wireless protetta con connessione Wi-Fi 2,4 GHz o 5 GHz, un computer Windows oppure un dispositivo/tablet Android o iOS compatibile con l’app ‘Chromecast’ da scaricare nel proprio store.
Nel nostro esempio, la configurazione la abbiamo fatta da un tablet Android.
Prima di tutto dobbiamo collegare il dispositivo Chromecast (potrebbe essere necessario impostare manualmente l’ingresso sulla TV per trovare quello a cui Chromecast è stato collegato tra HDMI1, HDMI2 e così via). Se non già fatto, installiamo poi l’app Chromecast scaricandola dal Google Store (o app Store se avete iOS). Avviata l’app, tocchiamo la scheda DISPOSITIVI e quindi scegliamo il dispositivo Chromecast da configurare, quindi tocchiamo CONFIGURA. A questo punto seguiamo tutti i passaggi a video (sia sul tv che sul display del tablet/smartphone) e, quando richiesto, se vogliamo, modifichiamo a piacimento il nome del dispositivo Chromecast eliminando il nome preimpostato e digitandone uno nuovo. Decidiamo se disattivare o lasciare attive l’opzione Ospite e Invia a Google i dati di utilizzo e i rapporti sugli arresti anomali relativi (potete disattivare tutto). Scegliamo la rete Wi-Fi a cui collegare il dispositivo Chromecast e inseriamo la password WPA (di solito è sotto il router/modem). Alla fine di tutto, tocchiamo IMPOSTA RETE. Se il Chromecast ha bisogno di un aggiornamento, si aggiornerà automaticamente in questa occasione e notificherà quando l’aggiornamento è completato. Il Chromecast è ora configurato e possiamo trasmettere i contenuti dalle app compatibili con Google Cast.
Hardware e Design
Il nuovo Chromecast (2015) si presenta con una forma diversa, è rotondo e non è più a forma di chiavetta. Ha un cavo HDMI da 5,1 centimetri direttamente collegato (mentre nella prima generazione abbiamo avuto un extender nella confezione). Google ha pensato che la maggior parte delle TV hanno più ingressi HDMI uno a fianco dell’altro, e quindi l’utilizzo di un extender integrato è stata una decisione più giusta, e su questo ci troviamo d’accordo. Grazie al cavo integrato, infatti, non serve più un extender. Cosa che alcuni potrebbero trovare poco carina è che ora il Chromecast penzola, ma è questione di abitudine. Cosa inutile e forse dannosa per i dispositivi che si trovano vicini al Chromecast è il magnete integrato nel dongle, che permette di ‘attaccare’ l’estremità del connettore HDMI al posteriore del disco circolare per quando dobbiamo trasportare il Chromecast ed evitare di avere il filo lungo che occupa spazio – ci chiediamo se questo magnetismo al fianco di altri dispositivi elettronici possa creare disagi a lungo andare…
Il Chromecast originale era disponibile solo nel colore Nero, ma il nuovo modello si può trovare in tre colorazioni: nero, Rosso, Giallo, con questi ultimi due disponibili esclusivamente sul Google Store online e non dai rivenditori.
E’ presente anche nel nuovo modello un piccolo pulsante di reset posizionato sul lato: questo serve per spegnere e riaccendere il Chromecast nel caso in cui si blocca o vogliamo effettuare un reset delle impostazioni; c’è poi un indicatore LED che ci fa capire se il dispositivo è acceso oppure no.
Un’altra importante novità a livello hardware che troviamo nel nuovo modello è il supporto per il WiFi 802.11ac dual-band (2,4/5GHz). Questo significa che, grazie al supporto per lo standard ac, possiamo scambiare dati più velocemente, a patto che anche il nostro router/modem di casa supporti lo stesso standard ac. Per quanto riguarda il supporto per la rete a 5GHz, questo dovrebbe limitare le interferenze tra i dispositivi WiFi, dal momento che gli elettrodomestici di uso comune operano sulle frequenze a 2.4GHz e quindi sono più affollate (anche in tal caso il router/modem deve supportare i 5GHz).
Il resto dei componenti interni del nuovo Chromecast sono simili a quelli del modello originale, solo disposti in maniera diversa considerata la nuova forma circolare. Il processore interno non cambia, è un Marvell ARMADA 1500 Mini Plus con sempre 512MB di SDRAM. Il supporto video purtroppo è sempre a risoluzione 1080p e non 4k.
Questo l’hardware di Chromecast 2015 (da iFixit):
– Marvell Avastar 88W8887 VHT WLAN, Bluetooth, NFC and FM Receiver
– Samsung K4B4G1646D-BY 4 Gb DDR3L SDRAM
– Marvell Armada 88DE3006 1500 Mini Plus dual-core ARM Cortex-A7 media processor
– Toshiba TC58NVG1S3H 2 Gb NAND Flash Memory
– MRVL 21AA3 521GDT- likely Marvell Semiconductor DC-DC regulator
Software e nuova App Chromecast
Per quanto riguarda le caratteristiche software, il nuovo Chromecast è compatibile con le stesse applicazioni che sono compatibili col modello di prima generazione, solo che la gestione è stata migliorata. Il nuovo Chromecast viene fornito con una funzione chiamata "Fast Play" che dà la possibilità di stabilire una connessione con il televisore in modo più rapido rispetto alla versione originale. Fast Play precarica i contenuti e può, per esempio, iniziare a scaricare un episodio della serie nel momento in cui si accede all’app.
Mentre in paesi come gli Stati Uniti molte applicazioni hanno iniziato a supportare Chromecast sin dal lancio, in Italia fino all’estate scorsa potevamo contare sulle dita di una mano le app veramente utili compatibili con il Chromecast. Da qualche settimana a questa parte, sempre più sviluppatori hanno iniziato a credere in Google Cast, forse spinti dalla popolarità a livello mondiale di Chromecast. Ad ogni modo, in Italia oggi possiamo contare – per quanto riguarda lo streaming di contenuti video – il supporto di Youtube, Chili, Infinity, Premium Play e Netflix (dal 22 ottobre) e, naturalmente, Google Play. Per gli amanti della musica, supportano il Chromecast Rdio, Deezer, Play Music di Google e da ottobre anche Spotify. Ci sono poi altri tipi di applicazioni che supportano il dongle, come OneDrive di microsoft che permette di trasmettere in TV le foto o i video archiviati nel servizio di cloud storage. Ci sono poi i giochi, come ad esempio Just Dance Now. E tante altre applicazioni presto saranno in grado di trasmettere contenuti. E’ importante precisare che tutte le applicazioni sono compatibili e funzionano in modo uguale con la prima e seconda generazione di Chromecast (il che è un bene, altrimenti in massa avrebbero dovuto acquistare la nuova versione, e ci sarebbero state di sicuro delle polemiche).
Google ha inoltre rinnovato l’applicazione Chromecast per smartphone e tablet, sia per Android che iOS, che include una sezione in cui vengono elencate tutte le applicazioni che supportano il ‘cast’ dei contenuti, già installate e sul proprio device e non. In alcuni paesi, non in Italia, la app integra un motore di ricerca che, inserendo un’unica parola chiave, consente di cercare contenuti in tutti i servizi compatibili con Chromecast – ad esempio, cercando ‘Hunger Games’ è possibile trovare tutti i film della saga in Netflix, Play Movies, e altri servizi di video streaming.
Prestazioni
L’unica differenza degna di nota tra il primo e il secondo modello è che la connessione WiFi è più potente e stabile, soprattutto se ci colleghiamo tramite frequenza a 5GHz: il collegamento tra Chromecast e router avviene, infatti, con circa il doppio della capacità di banda – nel mio caso, il Chromecast originale si connette a 65 Mbps su rete 2.4GHz in WiFi/n e a 135 Mbps su rete 5GHz in WiFi/n. Questo significa che il Chromecast si connette al router con praticamente il doppio della velocità. Tuttavia, questo poco conta, dal momento che i servizi di streaming richiedono in media 5 Mb/s di velocità per un video in HD, salvo casi come Netflix che più banda c’è più la qualità dell’immagine è migliore. Ad ogni modo, la stabilità di connessione grazie alle frequenze 5GHz è superiore.
Per il resto, non ci sono molte altre differenze tra il primo modello ed il secondo. Le applicazioni compatibili sono le stesse, il funzionamento è lo stesso, e la configurazione non cambia. Tuttavia, avere una connessione WiFi più stabile e più performante è molto importante, e l’acquisto del nuovo modello è da prendere in considerazione anche solo per questo.
Grazie alla funzione Fast Play effettivamente di qualche secondo i contenuti vengono riprodotti prima nel nuovo modello, ma questa cosa non è di fondamentale importante come lo è la qualità effettiva del video e la stabilità della connessione. In ogni caso, se in casa si ha una connnessione ADSL che di natura fa pena, il Chromecast miracoli non li fa.
Meglio Chromecast o altri dispositivi simili?
Ci sono tanti dispositivi che permettono lo streaming di contenuti sui televisori anche non Smart, ma c’è da dire che quelli disponibili ufficialmente in Italia non sono molti. In generale, tuttavia, Chromecast si trova a competere con Roku (con Roku 4 che supporta il 4k), Apple e Amazon. Roku è leader nel settore, mentre Amazon con la sua Fire TV Stick ha cercato di imitare il Chromecast ma ha meno popolarità, e Apple TV invece si è rinnovata di recente per integrare il supporto di applicazioni di terze parti e per questo è molto promettente. In ogni caso, il Chromecast è il dispositivo più economico, che ha un ottimo rapporto qualità/prezzo per quel che è in grado di offrire.
Conclusioni finali
Chromecast è il dispositivo più economico che permette lo streaming di contenuti video, che ha un ottimo rapporto qualità/prezzo per quel che è in grado di offrire. Vale la pena acquistarelo se in casa abbiamo già in Chromecast? SI neel caso in cui abbiamo un secondo televisore oppure se abbiamo in casa un router che supporta il WiFi/ac oppure le reti 5GHZ e soprattutto se abbiamo una linea ADSL o Fibra che va veloce perchè in tal caso c’è solo da guadagnarci in termini di prestazioni e qualità video. NO, non serve acquistarlo, se vi trovate già bene col vostro Chromecast di prima generazione, visto che novità sostanziose il nuovo non ne ha. Per chi invece non ha ancora un Chromecast, per quello che costa (39 euro) è un acquisto che bisogna prendere in considerazione, magari per Natale.
Chromecast 2015
Chromecast 2015
Chromecast 2015
Chromecast 2015
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Chromecast: Come trasmettere, la Guida completa