Nest fa tabula rasa sul progetto Google Glass
Sono anni che Google sta lavorando ai Google Glass. L’esperimento, dopo una lunga fase di sperimentazione, poche settimane fa era finalmente uscito dai laboratori Google X e attualmente è ben distante dall’entrare nella fase di distribuzione commerciale. Infatti il nuovo responsabile degli occhiali ‘intelligenti’ ha fatto sapere che l’intenzione è di ripartire dalle fondamenta.
Si riparte da capo, insomma, anche se tutti coloro che hanno investito 1.500 dollari per acquistare le versioni di prova del programma Explorer probabilmente non staranno facendo i salti di gioia.
A un certo punto durante l’annuncio degli ultimi risultati trimestrali, la società di Mountain View aveva fatto sapere che c’era l’intenzione di "azzerare la strategia", tuttavia, almeno fino a poche ore fa, non erano emersi altri dettagli.
Il New York Times è andato più in profondità. Secondo quanto si apprende dall’autorevole fonte, per i nuovi Glass, che ora sono sotto il controllo del CEO di Nest Tony Fadell (Nest è una proprietà di Google), c’è un piano preciso.
Dopo la ‘promozione’ (leggi: "Google Glass ufficialmente Promossi dal laboratorio di idee Google X"), Fadell ha deciso di "riprogettare il prodotto da zero". "Non ci sarà alcuna sperimentazione pubblica. Tony non è il tipo da rilasciare qualcosa fino a quando non è prefetta", ha affermato una persona vicina a Fadell.
Insomma, se si è tra coloro che speravano di vederli in vendita sugli scaffali dei negozi, è meglio mettersi l’animo in pace. Considerato che non ci sono al momento altre informazioni, i Glass saranno pronti… "quando saranno pronti". E quando lo saranno – non prima del 2016 – , potrebbero essere molto diversi da come li conosciamo adesso.
Si tratta sicuramente di una decisione particolare, che fa percepire che buona parte di ciò che sia stato fatto in questi anni non andasse bene.
Che fine hanno fatto gli occhiali ‘intelligenti’ in sviluppo da parte di Google?
Dopo una lunga prima fase di sperimentazione (i Google Glass sono stati resi disponibili per la prima volta oltre due anni fa – a inizio 2013 – nella Explorer Edition), il colosso di Mountain View a Febbraio 2015 aveva deciso di riazzerare il progetto, facendolo prima uscire dai laboratori Google X (leggi: "Google Glass ufficialmente Promossi dal laboratorio di idee Google X").
I Glass poi erano stati rimessi nelle mani di Tony Fadell, cofondatore e CEO dei Nest Labs (Nest è una proprietà di Google), che aveva deciso di rifar partire il progetto "da zero" (leggi: "Nest fa tabula rasa sul progetto Google Glass"). Si pensava ci fossero le intenzioni addirittura di abbandonare il progetto, ma a inizio anno era arrivata la smentita da parte di Eric Schmidt, l’attuale presidente del CdA di Google.
Poi, a fine Aprile, Luxottica aveva fatto sapere di essere al lavoro sulle nuove generazioni (leggi: "Google Glass, Luxottica prepara la 2a e 3a generazione").
Google Glass da oggi cambia ufficialmente nome, diventando Progetto Aura. Entreranno a far parte nel nuovo gruppo di lavoro ingegneri, sviluppatori software e dirigenti provenienti dal Lab216, una divisione di Amazon improntata sulla ricerca e sviluppo che è stata recentemente fatta oggetto di tagli del personale a causa del fallimento dello smartphone Fire.
Secondo quanto si apprende da Business Insider e da The Wall Street Journal, una persona familiare con i fatti ha fatto sapere che a capo del progetto Aura ci sarà Ivy Ross, la quale dovrà fare rapporto direttamente a Tony Fadell.
Dmitry Svetlov, uno dei nuovi arrivi dal Lab 126, sul suo profilo LinkedIn ha scritto di essere al lavoro sul progetto "Glass e oltre" ("Glass & beyond") per la realizzazione di prodotti di tecnologia indossabile "molto forti" ("cool wearables"). Contattato dal WSJ, Svetlov non ha rilasciato ulteriori informazioni.