Appena sette mesi dopo che la Russia ha avviato una indagine antitrust sull’operato di Google, l’azienda è stata giudicata colpevole di "abuso di posizione dominante sul mercato", secondo un rapporto del Wall Street Journal.
La società con sede a Mountain View, in California, è stata accusata di seguire pratiche anticoncorrenziali, in particolare legate al modo in cui le applicazioni vengono preinstallate nel suo sistema operativo Android.
La denuncia è stata fatta dalla società Internet più grande in Russia – Yandex – che controlla oltre il 50% del paese – dopo che diversi produttori di dispositivi si sono lamentati che non erano più in grado di pre-installare i servizi della società come le mappe e le applicazioni di ricerca su Android.
Un portavoce di Google ha detto che "Non abbiamo ancora ricevuto la sentenza", aggiungendo che "quando la riceveremo, studieremo e determineremo quello che è più opportuno fare."
Entrando nei meriti della sentenza, la Federal Antimonopoly Service (FAS) ha detto che Google ha abusato della sua posizione dominante sul mercato e violato la legge russa imponendo agli OEM di pre-installare Google Play Store, Google Apps, e Search sui dispositivi mobili. FAS ha aggiunto che Google impedisce ai produttori di pre-installare altre applicazioni.
Yandex aveva circa il 57 per cento del mercato di ricerca in Russia nel secondo trimestre del 2015, quindi Google aveva una quota del mercato della ricerca molto più bassa nel paese rispetto al resto d’Europa dove detiene oltre il 90 per cento. Tuttavia, Android è il sistema operativo mobile dominante in Russia, e rappresenta circa il 76 per cento di tutte le vendite di cellulari nel paese nel trimestre terminato nel mese di luglio, secondo i dati Kantar Worldpanel.
Lo scorso Agosto, un rapporto di Android Central ha riportato che Google avrebbe reso più flessibili i requisiti per le app che devono restare installate sui device Android, e che quindi si possono al massimo disattivare ma non disinstallare. Nonostante Android sia ‘open source’, Google ha da sempre voluto un numero minimo di app installate. Di recente, ad esempio, i produttori non devono più installare per forza Google+, Play Games, Play Books e Newsstand.
La sentenza della Russia si presenta in un periodo in cui l’Europa continua ad indagare sulle pratiche di Google accusate di limitare la libera concorrenza.
La sentenza della FAS segue la decisione di Google di chiudere la sua unità ingegneristica in Russia dopo che il governo russo ha approvato una legge che chiede alle aziende tecnologiche di mantenere lo storage, cioè lo spazio in cui vengono salvati i dati dei cittadini, dentro i confini nazionali.
Come riportato da ZDnet, il Vice capo della FAS Alexei Dotsenko ha detto che Google avrà la possibilità di modificare i suoi contratti con i produttori di dispositivi mobili. "In particolare, FAS può chiedere di modificare i contratti con i fornitori di dispositivi mobili, escluse le clausole dei contratti che limitano le applicazioni e i servizi di altri sviluppatori con questi dispositivi", ha detto Dotsenko.
La violazione di Google del diritto della concorrenza in Russia potrebbe portare il colosso di Mountain View a dover pagare una multa pari all’1,5 per cento del reddito guadagnato dalla vendita di prodotti e servizi in Russia nell’ultimo anno.
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