Riuscire a catturare ‘lo scatto perfetto’ è difficile in certe condizioni, come quando cerchiamo di immortalare la foto de tramonto su un treno in movimento dove però è rimasto impresso anche il riflesso nostro sul finestrino, oppure riuscire a scattare allo zoo le foto di un leone ma riuscendo praticamente ad immortalare solo la recinzione in primo piano. Ebbene, i ricercatori di Google e del MIT hanno lavorato su un nuovo software per risolvere il problema delle ostruzioni delle foto e ora sono arrivati ad un punto in cui hanno ottenuto risultati soddisfacenti al punto da rendere pubbliche le prime informazioni sul loro progetto.
L’algoritmo promette di eliminare quasi magicamente le ostruzioni dalle foto, che ne caso degli esempi sopra citati le ostruzioni sarebbero il riflesso dello finestrino e la recinzione, così’ da permettere di avere una foto con il soggetto che ci interessa bene in vista.
Michael Rubinstein, un ricercatore di Google che ha familiarità con il progetto, spiega che l‘algoritmo si basa sul fenomeno della parallasse di movimento. La parallasse è il fenomeno per cui un oggetto sembra spostarsi rispetto allo sfondo se si cambia il punto di osservazione. Più nel concreto, si tratta di una illusione percettiva che ci porta a credere che oggetti che sono più vicini a noi si muovono più velocemente rispetto a quelli più lontani quando cambiamo il nostro punto di osservazione.
Il software sviluppato da Google e dal MIT sfrutta questo effetto parallasse analizzando scatti consecutivi fatti con la fotocamera leggermente in movimento, in modo simile al software che crea foto panoramamiche. L’algoritmo analizza quindi le due foto e tenta di rimuovere ciò che in primo piano ostruisce la visione di ciò che sta in secondo piano.
Video: approccio computazionale per la Fotografia senza ostruzioni
Esempio algoritmo basato sul fenomeno parallasse di movimento
Il software capisce che ciò che sta in secondo piano è in movimento, mentre rimane fisso ciò che è in primo piano nella stessa posizione nelle due foto. "Dal momento che si muovono in modo diverso, siamo in grado di utilizzare tali informazioni per capire che ci sono due strati in realtà che stiamo guardando, e rimuoviamo uno di essi" spiega Google.
Il software allo stato attuale è abbastanza intelligente al punto che, secondo Tianfan Xue del MIT, può essere applicato a riflessioni, sporcizia e acqua su finestre, così come le recinzioni. La tecnologia è già stata testata in uno zoo, hanno spiegato i ricercatori, che sono riusciti ad ottenere immagini "pulite", quindi senza la recinzione davanti, e "impressionanti" con l’uso di niente di più che telefoni Android.
Rubinstein dice che Google ha espresso interesse per l’algoritmo, quindi è possibile immaginare che una futura versione di Android potrebbe disporre di questo software incluso nell’app Fotocamera.
L’uso ideale del software è per recinzioni, come nella dimostrazione video che potete vedere sotto.
Esempio algoritmo basato sul fenomeno parallasse di movimento