Dopo averci portato nelle città affollate del Bangladesh, nella Foresta Amazzonica e in Groenlandia, averci mostrato l’Aurora Boreale e le isole Fernando de Noronha e Atol das Rocas del Brasile, averci portato nel lago Loch Ness a caccia del mostro, Street View di Google ci porta alla scoperta del ‘nostro’ vulcano Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa che da oggi si può visitare virtualmente con Street View di Google Maps, insieme ad una mostra digitale ospitata dal Google Cultural Institute che racconta l’uso della pietra lavica nella storia dell’architettura.
Il 21 Giugno 2013 l’Etna è stato inserito dall’Unesco nella lista World Heritage e, per celebrare il secondo anniversario di questa ricorrenza, Google ha deciso di mapparne le pendici rendendo le immagini disponibili su Street View, il servizio legato a Google Maps che permette di visitare luoghi grazie a immagini a 360 gradi.
Una scalata impegnativa che ha portato le attrezzature di Google oltre i 3.000 metri per catturare i panorami dalla cima del cratere. La mappatura è stata realizzata utilizzando il Trekker, lo zaino tecnologico equipaggiato con 15 fotocamere che scattano immagini ad alta risoluzione in grado di fornire una panoramica a 360° in orizzontale e 280° in verticale, inaugurato due anni fa a Venezia per la prima mappatura europea.
Il vulcano Etna da Google Street View
Oltre a dare la possibilità a chiunque nel mondo di percorrere i sentieri della montagna, spiega Google in un post sul blog italiano di Maps, "la mappatura dell’Etna rappresenta un modo per tutelare e valorizzare l’eredità culturale e storica del territorio siciliano e delle sue bellezze.".
Il vulcano Etna da Google Street View
Inoltre, Unioncamere e Camera di Commercio di Catania hanno creato la mostra digitale Basalto Lavico dell’Etna ospitata sulla piattaforma del Google Cultural Institute grazie alla quale è possibile scoprire le curiosità legate a questo materiale e alla storia della regione: il simbolo di Catania – la Fontana dell’Elefante – e altri monumenti architettonici, molti dei quali scolpiti nel basalto lavico, la pietra che deriva dalla lenta solidificazione delle colate laviche dell’Etna.
Un po’ di storia. Il Basalto Lavico dell’Etna è da millenni usato come pietra ornamentale e come materiale da costruzione e arredo urbano. Le sue caratteristiche fisico-meccaniche lo rendono un materiale incomparabile nella realizzazione di manufatti usati nelle pavimentazioni di strade o piazze, nei rivestimenti di edifici e negli arredi interni. L’esperienza nella lavorazione coniugata al contributo dato dall’innovazione tecnologica ha dato l’impulso negli ultimi quarant’anni a un forte sviluppo produttivo mantenendo tuttavia una qualità di tipo artigianale.
Basole, orlature, lastre di varie forme e dimensioni sono prima facilmente semilavorati con le macchine e poi rifiniti a mano da esperti artigiani. Il basalto lavico trova inoltre oggi nuove e più avanzate forme di utilizzo attraverso il processo di ceramizzazione, grazie al quale è possibile creare pavimentazioni o rivestimenti decorati di assoluto pregio estetico e qualitativo.
L’Etna è stato recentemente inserito dall’Unesco nella lista World Heritage ed è stato definito come uno dei vulcani "più emblematici e attivi del mondo”. Qui, ai piedi del vulcano attivo più alto d’Europa, avviene l’estrazione di blocchi basaltici destinati all’industria delle lavorazioni e delle decorazioni.
Etna nel Google Cultural Institute
Per gli appassionati di vulcani, segnaliamo che su Street View di Google Maps è anche possibile visitare il Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii al Meteor Crater in Arizona, i vulcani giapponesi Aso e Konpira e Nishiyama Crater Promenade, il Monumento Nazionale Sunset Crater Volcano e il Crater Lake National Park negli Stati Uniti.
Il vulcano Etna da Google Street View